i La marionetta di Ginevra continua con tutti i suoi burattini. Mentre la Francia si mantiene restia con le sanzioni pressate dall'Inghilterra con.. tro l'Italia; viceversa l'Inghilterra trova tutti gli ostacoli alle premure della Francia per applicare le sanzio-- ni contro la Germania. 18 abissini che avevano trucidato un igruppo di lavoratori italiani nelle zone in cui si costruivano strade, so. no stati catturati e fucilati. L'Italia ha chiamato sotto le armi parte delle reclute della classe 1915. Il Duce ha avuto delle conferenze diplomatiche coi rappresentanti dell'-- Austria e dell'Ungheria, e da tutti i governi esteri si ritiene che i risultati siano stati assai soddisfacenti per l'L tala. Jijiga é stata catturata dagl'italia-- ni, secondo un dispaccio dell'agenzia francese. La citta' é un'importante piazza forte abissina, che dista solo 90 miglia dalla ferrovia che porta a Addis Abeba e dista 50 miglia da Harrar, la seconda grande citta' a-- bissina. I signori editori della stampa prez. zolata, che tanto si affannano a dare la massima pubblicita' alle false pre-- tese da Addis Abeba, dicano ai loro Le colonne italiane avanzano su quattro punti nei dintorni del Lago Tana. La stampa prezzolata locale accor-- da dodici (diciamo 12) righe alla con-- quista di Giggiga da parte dell'Italia. Sembra che un delegato speciale di Salassie abbia lasciato Addis Abeba per recarsi a Roma e parlare diretta-- mente per i negoziati di pace. Martedi, 18 Marzo-- Quoram, a sud di Amba Alagi, é stata bombardata dai nostri per la seconda volta. Il Canada ha fermato un carico di nickel che era diretto alla Germania. Le autorita' ' ritengono che il carico andava in Italia. Lunedi, 16 Marzo-- #0000000000999000009000000000090089000 00090 2090 00909 0 9 0 Sabato, 14 Marzo-- Venerdi, 13 Marzo-- #0000000000000000000000000000000000000000000000004008 IL BOBLETTINO ITALO.CANADBSE Le madri abissine delle terre conquistate si affrettano a portare i loro bambini nei centri sanitari militari per assicurarsi della loro isa-- lute. London Custom Tailor System La Guerra Italo--Abissina nella stampa locale P. Palange -- 18 TEMPER A NCE é il nuovo indirizzo e telefono della Ditta Tel AD. 1 7 54 gestita dai connazionali Street Alto la', che arrivo io!, dice Salas-- sie ai suoi soldati sul fronte nord dell'Abissinia. Ben venga, gridano i nostri soldati che sperano la notizia sia esatta e abbiamo la possibilita' di potergli fare delle carezze come me-- rita. La stampa prezzolata, non avendo altre bubbolate da raccontare al pub-- blico, si diverte con delle macchiette per dare ad intendere che l'Italia non vuole la pace mondiale. Farisei. Ne hanno sempre delle nuove. Perché il governo italiano ha requisi-- to tutto il grano della nazione per controllarne la distribuzione ed i pro-- fitti, i pappagalli gridano subito che le riserve sono finite e in Italia si minaccia la famina del grano. Ci ve-- dremo a "ceci freschi", signori della stampa prezzolata. lettori che se favoriscono negli uffi.. ci del nostro giornale possiamo loro mostrare delle fotografie che non possiamo pubblicare per moralita' pubblica, e che fanno conoscere le prodezze dei loro amici neri. Due mesi or sono lo STAR pub-- blicava che Giggiga era inespugsabi-- le e gli abissini l'avrebbero salvata ad ogni costo. Ora che si trova nelle mani degl'italiani dicono che la gioia di questa conquista é ridicola perché la citta' é comparabile solova Port Credit. Ignoranti e asini! Ma non sanno questi signori che se Giggiga fosse comparabile a Port Credit noi la consideremmo al di sopra di Ad-- dis Abeba ? Il consiglio dei 13 parla con insi-- stenza di una possibile pace soddisfa-- cente all'Italia. Giovedi, 19 Marzo-- nazionali isono diventati pezzi di car-- ta inutile. I preparativi militari italiani fanno prevedere imminante l'attacco per la La Francia avrebbe delle pretese che fanno ridere i polli: domanda al-- l'Italia che mandi le sue truppe per aiutarla nella questione militare del-- la sezione disputata con la Germania. Eden ammette che i contratti inter-- C. Guido Leon Blum __ conosciuto come il sibillatore della guerra, che é sempre pronto per bat-- tere il tamburo quando vede la possi-- bilita' di un massacro generale in no-- me della fraternita' universale. Qualche donna, invecchiando, biasi-- ma la corruzione dei tempi e assicura che é stato il moderno gusto dei facili piaceri a toglierle i suoi corteggia-- tori. Il sig. Renato Pittana riceve una lettera di un amico dall'Eritrea, dalla quale leggiamo: ; Quanto é diversa la nostra espres-- sione da quella degli amici che ci ac-- compagnano al treno o al piroscafo. 1l nostro addio é calmo composto se reno come se avesse sempre qualche cosa di definitivo; il loro saluto lu-- minoso largo giocondo. Solo chi re-- sta é sicuro che il partente ritorni. Talune donne che sanno di non es sere piu' desiderate sembrano sem-- pre disposte a darsi a un adolescen-- te non per amore, ma per un perver-- tito senso di postuma maternita'. Esse contano che il ragazzo non com-- prenda in quel -- momento l'ardente sensualita' del loro abbraccio, ma forse sperano che questo sia il germe di un non lontano risveglio, a cui bramano affidare l'estremo ricordo della loro sfiorita giovinezza. Spesso ci dimostriamo ingrati con. la donna: non per cinismo, ma per conservare -- intatto in noi istessi il dolce sentimento di una enorme rico noscenza. | conquista di Harrar, che é la chiave per la ferrovia ad Addis Abeba. "Ti assicuro che tutta la gioventu' italiana, soldati e operai, venuti per assicurare uno sbocco alla nostra e-- suberante popolazione, vivono in un clima di vero entusiasmo e nella piu perfetta salute. Nessuno, ti assicuro, potra' impedirci di toccare quelle giu. ste mete che il Duce irrevocabilmente ha stabilite." * I visionari della stampa prezzolata comunicano una feroce battaglia nei pressi di Amba Alaji, dove gli abissi-- ni sono guidati dall'imperatore. Sta-- te pur sicuri, cari signori, che sua maesta' il re dei re se ne sta lontano dai nostri mitraglieri. Basta con le vostre battaglie sulle colonne dei giornali. Le ultime notizie ripetono a coro che l'Italia é pronta ad accettare la pace. Senza dubbio, ma non sappiamo se gli altri accettano le condizioni del-- l'Italia. LETTERE DEL PUBBLICO Nessuno Potra' Impedirci. Enrico Moreol. Il tenente Pantano non aveva, d'al-- tronde, gettato la' quelle parole, a vanvera. La questione della sorte de-- gli ufficiali prigionieri fu, infatti, a-- gitata e discussa nella notte dal 1.o al 2 marzo, sotto la tenda del Negus, e pare che l'imperatore Taitu', con Ras Mangascia' -- Johannes, il nostro vec-- chio nemico, e forse con Ras Olié, sostenesse la convenienza di uccider-- li o, peggio ancora, di mutilarli. For-- tunatamente il Negus non fu di que-- sto parere sed ordinò che fossero la sciati in vita e non venisse fatto loro alcun male. Della sua prigionia il Gamerra ci ha lasciato una narrazione ispigliata e ricca di notizie, che si legge d'un fiato col piu' vivo interesse, e nella quale ci sembra opportuno spigolare oggi con, una certa larghezza, a con-- ferma di quanto é ormai universal-- mente risaputo dell'incivilta' e della barbarie rozza e crudele del popolo etiopico. Catturato da un 'bascia' in una mi-- schia furibonda, dopo una resistenza accanita, il maggiore Gamerra, "col capo scoperto, col viso insanguinato, con le braccia strettamente legate sul tergo", fu fatto aggirare pel campo, in cerca -- sembra -- di Ligg Ilma, figlio di Makonnen, da cui il 'bascia' dipendeva, fra i mucchi dei cadaveri dei suoi ufficiali e dei _ suoi ascari barbaramente mutilati ( "tutti aveva.. vano il sorriso sulle labbra, ed io in. vidiai la loro sorte" ), e ad ogni in contro di Ahmara e di Galla, che do-- mandavano se fosse "quello di Macal-- 1é" -- scambiandolo forse con Gallia.. no -- verìiva. percosso con pugni sulla fronte o con "potenti colpi" con lasta delle lance. Triste, triste cammino di un valoroso soldato, sfinito dalla fati-- ca d'un'asperrima battaglia e dal di. giuno, oppresso dalle» ingiurie, stordi-- to dalle percosse, amareggiato dalle visioni d'orrore che gli passavano sot-- to gli occhi.. Meglio morire che sof. frire cosi'! Quando il tenente Panta-- no, del 6.0 indigeni, prigioniero anche lui, gli disse: "sa, Maggiore, ci fuci-- lano....", "quella notizia, scrive il Gamerra, fu da me accolta con supre-- ma indifferenza e, lo confesso, non per forza d'animo, ma perché ero in tale stato di depressione morale da essere divenuto quasi insensibile a qualunque impressione". In verita', il 'bascia' che aveva cat-- turato il Gamerra, era, in fin dei con-- ti, un buon diavolaccio, e fece quel che poté per alleviarne le angoscie in quelle prime tragiche ore di prigio. nia; ma il povero Gamerra non pote-- va averne conforto. Del resto, egli ri-- mase con lui soltanto due giorni, poi-- ché Menelich dispose che fosse asse-- gnato al re del Goggiam, il quale lo mando da Ras Uorchié, che a sua vol-- ta l'affidé a un vecchio 'balambaras', certo Uguscia', col quale il Gamerra resto fin verso la meta' di aprile. In seguito il prigioniero passo alle di. pendenze di Ras Mangascia' Atichém, finché, spossato dalla lunga marcia verso lo Scioa, malato, esaurito, fu, per ordine del Negus, lasciato per via, in consegna a Ras Olié, che si ferma.. va nella sua residenza di Malté nello Jeggiu'. Rimessosi alla meglio, il Ga-- merra riprese la via del Sud, rag-- giungendo ad . Orailu' un gruppo di In precedenti articoli si é fatto spesso il nome di Giovanni Gamerra, un valoroso ufficiale livornese, che fu per piu' anni in Eritrea, partecipo al-- la battaglia di Adua al comando dell'-- 8.o Indigeni, combattendo strenua-- mente, e, fatto prigioniero, mentre, fra i pochi superstiti del suo bel bat-- taglione, si difendeva con coraggio leonino, si trovo a dividere con gli al-- tri ufficiali e coi soldati italiani cadu-- ti in mano agli abissini le sofferenze e gli sconforti. di vari mesi di forzata permanenza in Etiopia. TORMENTI E TORMENTATI NEI RICORDI ETIOPICI DI GIOVANNI GAMERRA Le angherie, i soprusi erano all'or-- dine del giorno, ma non tutti li sop-- portavano -- pazientemente, e, anzi, spesso i nostri reagivano con fierez-- za e finivano coll'imporsi al rispetto dei loro molestatori. Il Gamerra ri-- corda "fra le piu' belle e piu' sdegno-- se figure di prigioniero di guerra" il tenente Caruso, che "montava un mu-- lo della sua batteria, poiché aveva di-- chiarato a chi s'impossesso di lui che non avrebbe fatto un passo a piedi", e, "marciando, teneva la posizione e-- satta del soldato a cavallo, con la mano destra sulla coscia, e saettava sguardi tali contro gli Ahmara, che nessuno osava fargli osservazioni". Quando volevano che insegnasse agli scioani il modo di caricare i cannoni sui muletti, egli si rifiuto recisamen-- te, e allorché Menelich, informato, gli fece sapere che si guardasse bene dall'incorrere nella sua collera, repli-- co a chi glielo riferiva: "Di' al tuo Negus che può farmi fucilare, 0 moz-- zare le mani ed 'i piedi, ma che non riuscira' mai ad ottener da me quello che oggi mi chiede....". i I triboli maggiori, quei nostri po-- veri fratelli caduti in prigionia li provarono, certo, nelle -- penosissime marcie al seguito dell'esercito del Ne-- gus, e specialmente in quelle che mol-- ti di loro compierono, movendo da -- "Parlammo quasi tutta la notte, cost' racconta, poiché, quando il som-- no mi prendeva e tacevo, egli mi chiamava con voce lamentevole e mi diceva: "Maggiore, ho freddo!" ed io volevo dargli la mia coperta di lana, dono di Ligg Ilma, ma ebbi sempre da lui un rifiuto assoluto.... Giunse finalmente il mattino ed egli mi pre-- gò di chiedere al Ras (Uorchié) che lo facesse accompagnare alla chiesa di Adua, ove sarebbe vissuto di ele. mosina, finché non gli fosse riuscito di far ritorno nella Colonia. Parlai tosto con Uguscia', e lo feci con tan-- ta dolcezza, con tanta mansuetudine, che pervenni a commuoverlo e ad in-- durlo a chiedere a nome mio al Ras quella grazia per il 'muntaz'. Di fat-- ti, poco dopo, questo disgraziato era posto sopra un muletto e condotto verso Adua". » Ma nel libro del Gamerra non son tanto le sue vicende personali -- egli, d'altronde, anche per la sua qualita' di ufficiale superiore, ebbe un tratta-- mento di gran lunga migliore che al-- tri ufficiali -- quanto i frequenti ac-- cenni alle tristissime condizioni fatte ai nostri prigionieri, ai maltrattamen-- ti, agli oltraggi, e in genere a tutte le manifestazioni della barbarie abis-- sina, che lasciano un ricordo incancel-- labile in chi legga. Come dimenticare la doppia, interminabile fila, in mez-- zo a cui il Gamerra dovette pasare, di ascari prigionieri, ai quali "per ordi-- ne o almeno col consenso del Negus", avevano mozzato la mano destra ed il piede sinistro ? "Alcuni di quei disgraziati erano, scrive il Nostro, dell'8.0 battaglione e vedendomi mi chiamavano: "Mag-- giore, --Maggiore!" --ed -- alzavano il braccio troncato. Se quella vista mi ispirasse odio verso i miei nuovi guardiani, ognuno può immaginarlo, ma questi non comprendevano certa-- mente le ingiurie e le maledizioni che scagliavo contro di loro, sebbene l'e-- spressione del mio viso, ed il tono della voce dovessero esser tali da non lasciarli nel dubbio sul -- significato delle mie apostrofi". mille duecento prigionieri italiani, che riordinò su tre compagnie e che riu. sci' a condurre ad Addis Abeba, ri_ sparmiando a quei disgraziati "molti altri guai, molte altre miserie". Coll'arrivo ad Addis Abeba, però, le traversie del Nostro non erano an.. cora finite, ché ceduto dall'Atanafi' che l'aveva in consegna, da Orailu', al 'fitaurari' At Mariam, dovette segui-- re quest'ultimo ad Ascioffé, dove fu dato con altri italiani in custodia al 'cicca' del paese, "un vecchio semi-- cretino, ma ben portante e vigorosis-- simo, che rispondeva al leggiadro no.-- me di Asinon". Ad Ascioffé il Ga. merra trascorse la stagione delle pioggie; poi, richiamato dal Negus poté tornare ad Addis Abeba, dove ormai in liberta', per la pace gia' con-- clusa, attese con il generale Alberto-- ne alla preparazione degli seaglioni di prigionieri che si apprestavano a par-- tire per la costa, per far ritorno in patria. E il primo scaglione, lo gui. do proprio il maggiore Gamerra, por-- tandolo ad. Harrar ed a Zeila, dove prese imbarco sull'Africa che ricon-- dusse lui ed i suoi compagni a Massa-- ua, donde, coll'Adriatico, poterono fi. nalmente raggiungere Napoli. Uno di quei poveretti, un 'muntaz' del 3.0 battaglione, ando a ricoverarsi presso la tenda nella quale dimorava il Gamerra, che gli dette 'Tangera" della sera. Tant'é! Il 'degiasmace Imar la sa-- peva piu' lunga sul nostro Paese che tutti quegli sciagurati omuncoli del-- la social--democrazia che gridavano: via dall'Africa, e davano al mondo uno spettacolo obbrobrioso di vilta'. Fra due uomini l'amicizia é un'as.. sociazione d'interessi della quale uno solo possiede la maggioranzaz delle azioni. Se queste fossero divise in due parti perfettamente eguali la so cieta' non potrebbe piu' funzionare: e l'amicizia neppure. Si é gia' detto in un precedente ar-- ticolo come esso si chiuda con una commossa pagina di serena e sicura speranza nell'avvenire dell'Italia, che non era morta ad Adua e che avreb-- be fatto il suo cammino nel mondo: un cammino "sempre grande, sem-- pre pieno di eroismi, sempre ricco di glorie". E qui aggiungiamo che l'im-- mancabile luminoso destino del nostro Paese non pareva dubbio neppure a qualcuno degli abissini piu' intelli-- genti. Racconta, infatti, il Gamerra che, conversando con il 'degiasmace Imar, questi gli chiese se sapesse pérché egli lo trattava così' amiche-- volmente. Il maggiore rispose che ci6 avveniva perché era buono e genero-- so; ed Imar annui' con un cenno del capo, ma soggiunse: "L'Italia é gran-- 'de e potente, e chi sa se un giorno non saro tuo prigioniero.... In tal caso ti ricorderai che fui buono con te"" I giovani cominciano a guardare la donna dal viso, i vecchi dai piedi. Fra le peggiori canaglie che il Ga-- merra ricorda, é da mettere certo Ba-- jané, ascaro prigioniero del 3.0 bat.-- taglione, 'educato a spese del nostro Governo in Italia' che ricompensava il nostro Paese vessando i prigionieri con ogni sorta di crudelta'. "Quando fu addetto, come interprete, ad una grossa colonna di prigionieri italiani, dié prova di una malvagita' di cuore tanto spnta da far ribrezzo, ed io, piu' volte, dovei . intervenire per far cessare atti di vera barbarie, che egli aveva ordinati agli ascari scioani con-- tro i nostri soldati, i quali, per esser feriti od infermi, si attardavano lun-- go la via". Speriamo che quel tristo abbia avuto in seguito la lezione che meritava. E tuttavia, anche in ' quell'inferno, non mancava qualche anima buona, che si mestrava pietosa e compassio-- nevole, come quella povera schiava Sellas, brutta di aspetto "oltre i li-- miti del _ possibile" ma piena di ri guardose premure per il Gamerra, e come quella Kongeitu', di -- Ascioffé, che, quando vedeva i prigionieri sof.-- 'feren-fi, si faceva triste e portava loro medicine _ primitive ed empiriche, e quando li scorgeva tristi e sconfor-- tati, diceva loro: 'Agaré! Agaré! Ita-- lia! Italia!', commovendosi fino alle lacrime al pensiero delle madri e del-- le mogli lontane e trepidanti. Ma non bisogna lasciarsi prendere la 'mano dal soggetto allettante col rischio ,di trascrivere ancora altre ed altre pagine del bel libro del Gamer.. ra, che oggi, a quasi quarant'anni di distanza dalla sua pubblicazione, ri-- torna di viva attualita'. Socota, dove erano stati avviati in un primo tempo, per raggiungere, "a masse, o alla spicciolata, laceri, affa-- mati, esausti di forze", lovstesso eser. cito gia' partito da Adua. "In quelle marcie, serive il Gamer-- ra,, mi accadde purtroppo spesso di assistere all'agonia di qualche prigio-- niero che, sfinito per la fatica, per il sangue perduto dalle ferite o per la fame, cadeva sulla strada per non piu' rialzarsi, e nessuno si occupava di lui. Cinque ufficiali morirono di malattie e di stenti, ma chi può sape-- re il numero dei sott'ufficiali, dei ca-- porali e dei soldati morti per le stes-- se cause?.... I pericoli ai quali an-- davamo -- incontro in ogni marcia, in mezzo a quella fiumana di uomini e Piu' sotto, il Gamerra, a proposito dell'incontro che fece ad Orailu' dei mille e duecento prigionieri; dice del-- l'impressione profonda da lui prova-- ta alla vista di tante sventure. C'era piu' di una ventina di ufficiali; ma in quale stato! "Quasi tutti feriti o in-- fermi; quasi tutti coperti appena da qualche straccio; alcuni perfino senza scarpe.... Poveri disgraziati, povere vittime, quanto devono aver sofferto durante quella marcia disastrosa da Adua a Socota, e da Socota, fin nel-- l'Jeggiu'!". Quanto agli uomini di truppa, mai il Gamerra ' vide "uno spettacolo di miserie, di patimenti, di dolore e di avvilimento come presen-- tava quella gente....". di quadrupedi, stretti, incalzati ingiu-- riati spesso, scherniti sempre, non possono ridirsi....". CORRADO MASI 20 Marzo 1936