Il Bollettino Italo-Canadese, 11 May 1934, p. 4

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Sn ue ee o cia sconfinando nella '"politica", la quale viene immaginata come l'antitesi dell'economia. Se ele-- menti "politici' si intromettono nella determinazione del salario e "perturbano" o comunque tra-- sformano 'l'equilibrio" il buon economista si affretta ad avver-- tire che la questione diventa po-- litica e non piu' '"economica". Per cio appunto é buon metodo rele gare nell'ultimo capitolo, possibilmente breve, sui "prin-- cipii della Carta del Lavoro" quel tanto «che l'"economia ge-- nerale", bontà sua, si degna di concedere alla infantile sorella, l'"economia corporativa", o me-- glio alla "politica _ economica corporativa"; perché di econo;-- mia, giova ricordarlo, non ve n'é che una sola, la vera e la pura. L'economia é "quello che Il lavoro é il soggetto dell'e-- conomia", secondo la scultorea definizione del Duce. Nell'economia liberale, dalle prime alle ultime fasi, il lavoro é un "prodotto", del quale il "mercato" determina il prezzo, secondo la "legge" della doman-- da e dell'offerta, comunque si concepisca dalla teoria o si rea-- lizzi nella pratica. Le teorie e conomistiche del salario sono in gran parte altrettante variazio-- ni spesso disarmoniche, sul mo-- tivo della "sovrana" legge della domanda e dell'offerta. Chi non s'inchina alla venerabile legge i-- gnora l'economia 0 vi si con-- trappone con _intollembile auda-- no riservate alla "politica eco-- nomica" della Carta del Lavoro. E se anche col tempo diventas-- s ero cinquecento sarebbe lo stesso, per la gerarchica infe-- riorità alla quali sono condan-- nate di fronte a quelle che enun-- ciano, "dimostrano" ed esalta-- é'; il resto é "politica. Quat-- trocesto pagine, piu' o meno, ci presentano l'"economia", com-- presa quella del lavoro, con tut-- te le sue fantasiose supertizio-- ni, con la storia minuziosa dei suoi infantili errori, coi suoi "uomini economici", che si scon-- trano e si accordano,, per la massima soddisfazione del loro "naturale" egoismo; poi da ul-- timo dieci o venti paginette so-- no i "principii" della "scienza economica" universale ed eter-- Il '"lavoro é il soggetto dell'e-- conomia": può dubitarsi che questo sia un principio 'econo-- mico', il solo accettabile e che debba essere cancellato dai li-J bri e dagli insegnamenti tutto quanto, ed é molto, tuttavia si. mantiene vicino alle nubi o in prossimità della terra, ma sem-- pre in pieno contrasto con que-- sta suprema verita della econo-- mia corporativa? Principio eco-- nomico e percio appunto politi-- co, che prende il posto, senZa possibilità di accomodamenti o convivenze, di quell'altro prin-- cipio sé dicente economico, e so-- stanzialmente antipolitico, che prospetta il lavoro come l'ogget-- to dell'economia, in uno Stato li-- beralmente assente, ove gli i-- stinti utilitari dei singoli e dei gruppi, piu' o meno organizzati e monopolisti, governano la do-- manda e l'offerta del lavoro, per raggiungere un qualunque equilibrio. Questa, altre volte l'ho detto, é l"'antieconomia" del lavoro. Basteranno, da ora in poi, dieci righe e una mezza lezione per ricordarla e per con-- dannarla .. 1l I deveri e i diritti del lavoro, in confronto col "capitale", de-- rivano dalla sua qualità di sog-- getto della economia. Già il sa-- lario corporativo, nei contratti collettivi e nelle sentenze della Magistratura, ha garantito al layoro il compenso adeguato; sicché oggi non é piu' possibile, secondo la mentalita precorpo-- rativa, considerare il salario co-- me un semplice elemento del co-- sto di produzione, riducibile ma-- gari ai minimi termini, quando una qualsiasi combinazione del-- la domanda e dell'offerta lo consentisse. Le leggi di previ-- denza sociale sempre piu' si vanno conformando al nuovo concetto del lavoro, in nome di una collaborazione egualitaria fra il lavoro e il capitale. Ma sopra tutto la partecipazione del lavoro, a lato del capitale e del-- la tecnica, alla vita della corpo-- razione rappresenta la piu' grande conquista del lavoro fi-- nora realizzata. La corporazio-- ne fascista, come é noto, non il BOLLETTINO ITALO--CANADESE orporativismo La derivazione del risparmio e del capitale dal lavoro precisa la posizione del capitale nella e-- conomia distinguendo, anche in questo, profondamente l'econo-- mia corporativa , dalle opposte, eppure talora convergenti, ideo-- logie del liberalismo e del socia-- lismo. L'assoggettamento del lavoro al capitale, secondo le mire, non sempre confessate, del capitali-- smo liberale; la denigrazione del risparmio e la negazione im-- plicita od esplicita della sua i-- dentità col lavoro rappresenta-- no le vedute ugualmente false e nefaste dei due contendenti u-- gualmente asserviti alla stessa mentalità utilitarista e parti-- giana, pronta a negare la veri-- tà piu' evidente in nome dei supposti interessi dei gruppi e delle classi. Falsa economia e falsa politica e l'una e l'altra di-- \vergenti nella conclusione ma concordi nelle premesse e nell'-- \Ierroneo metodo di ragionamen-- to . ha avuto, sino ad oggi, attua-- zione vera e propria fuori d'Ita-- lia, per la mancanza di alcune condizioni essenziali e sopra tutto del clima spirituale che la solenne proclamazione e a rigo-- rosa applicazione dei principi corporativi ha contributo a for-- mare. Il capitale, nella dottrina cor-- porativa, ha , il suo riconosci-- mento, come derivazione dal la-- voro. Come il lavoro ha il dove-- re sociale del suo impiego pro-- duttivo, secondo le esigenze col-- lettive, determinate, se occorre, dalla corporazione e come il la-- voro ha diritto al compenso suf-- ficiente per mantenerne attiva la formazione e costante l'inve-- stimento nella produzione. E' finalmente l'equilibrio fra capi-- tale e lavoro, che si sostituisce alle assurde contese e agli alter-- ni tentativi di sopraffazione re-- ciproca. _ : Tutta la politica economica del Fascismo é stata e continua ad essere un riconoscimento del-- la funzione essenziale che il ri-- sparmio e il capitale esercitano nell'economia . -- Riconoscimento del capitale e perciò appunto su-- peramento del capitalismo. Se si pensa bene non vi é si-- stema economico nel quale il ri-- sparmio abbia minore conside-- razione e minori garanzie del regime -- capitalistico, _ natura]-- mente per colpa della Stato. -- La distruzione del risparmio,; distribuito senza discernimento e spesso richiamato verso le im-- prese piu' folli, destinate alla rovina, é libera. Invece la pro-- tezione e la disciplina corporati-- ve del risparmio prevengono i disinganni, diminuiscono i ri-- schi impediscono le sovrapposi-- zioni finanziarie alle esigenze della produzione; organizzano in sostanza l'economia sociale in c o n tr a p posizione decisa con. quella, falsa anche nel nome, dei semplici rapporti fra individui e gruppi immagnati come gli "autori" predestinati delle scel-- te economiche, quasi non esi-- stessero la società e lo Stato. L'economia corporativa valo-- rizza dunque ed esalta, unifi-- candoli, lavoro e capitale. Lo Stato si riconosce il compito di attuare, in ogni forma, questa collaborazione richiesta d a ll a vera economia e dalla vera poli-- tica. Le funeste ideologie partigia-- ne diventano il ricordo di un passato che appartiene ormai a un altro periodo della storia. -- In questa economia, per defi-- nizione politica e statale, non vi é posto per i residui viventi del-- le sepolte mentalità. Non vi é posto, ad esempio, per le vedu-- te statizzatrici, che pretende-- rebbero, come taluno ha accen-- nato di fare assorbire il rispar-- mio dallo Stato, perché potesse attuare, distribuendolo, una sua economia programmatica, ac-- centrando in sostanza nello Sta-- to tutta l'economia, come accad-- de in altri tempi e in altri siste-- mi, coi quali l'economia corpo-- irativa non può avere alcuna fa-- miliarita. Il monopolio statale del ri-- sparmio e l'economia cost' detta p r o g rammatica, camminante per imposizione di regolamento sui binari predisposti dallo Sta-- to, ripeterebbero l'errore di tut-- ti i sistemi socialisti, togliendo alla proprietà e all'iniziative private, che il Duce ha procla-- -- Quale scopo possiamo aver noi questa sera nel celebrare l'entrata in ~guerra? Niente guerreismo -- anzi, -- pacifismo. Noi vogliamo celebrare l'entra-- ta in guerra soltanto per ricor-- dare a noi stessi ci6 che abbia-- mo trovato di bello, ci6 che ab-- biamo trovato di grande, nella guerra, e soltanto perché pos-- siamo portare il contributo so-- ciale, di modo che la guerra, da parte nostra, non possa ripeter-- si per il futuro. \ To nello stesso tempo, ho la pretesa, non di battezzarvi nel-- la italianità, perché le medaglie che abbiamo dato adesso ne so-- no una prova di questa italia-- nità. Ma voi sapete però che non c'é soltanto il battesimo, e che il battesimo non é che uno dei sacramenti. C'é anche la cresima. Io non sono vescovo, ma ho la pretesa di cresimare, e sapete che cosa vuol dire la cre-- sima ? La cresima vuol dire con-- fermare. Ebbene, é per 'confer-- marvi nell'italianità che io sono qui questa sera. La nostra guerra Io vi diro che noi siamo en-- trati in guerra, e che ad entrare in guerra noi non siamo stati forzati--siamo entrati volonta-- riamente. Abbiamo pensato, ab-- biamo pesato, ma poi ci siamo entrati volontariamente. In guerra per entrarci ci vuole del coraggio. Guardate, anche Pul-- cinella ve lo dice, Pulcinella di-- ceva che se le guerre si facesse-- ro soltanto con le pallottole di cioccolato, tutti ci andrebbero. Perciò alcuni hanno preferito i polli alle palle, e hanno prefe-- rito anche le bottiglie (e non co-- me questa) alle battaglie. Han-- no preferito anche il Corso al Carso, e la grappa al Monte Grappa. Noi invece, come nazione, ab-- biamo fatto un atto di coraggio, perché entrare in guerra non é mica come entrare in questa sa-- la sapete, dove c'é un po di cal-- do, si', ma che non é mica poi come sul Carso. Non é neanche come entrare in un bazaar, o in un teatro. Si potrebbe dire che sopra la porta di tutta la zona di guerra c'era scritto quello che a Dante Alighieri prima di en-- trare nell'inferno disse una cer-- ta persona che si trovava 18. "Non t'inganni l'ampiezza del-- l'entrare." E questo si può dire anche della guerra, perché ad entrare si fa presto, ma il diffi-- cile é restarci. Come certe vol-- te si fa presto a sposarsi, ma poi. ... Io non me ne intendo, ma voi altri ve ne intendete. ... Dunque entrare in guerra vo-- leva dire aver coscienza di po-- terla durare, aver coscienza di poterci stare, e ci siamo stati, per tre anni e piu', e in quali settori! Sul Carso, sul Grappa. sul Montello, sul Somma, nel freddo intenso delle alte monta-- gne, nei mari, nell'aria. Cosi' abbiamo provato la tenacia de-- gli Italiani, e abbiamo provato che non soltanto avevamo il co-- raggio di affrontare l'impresa, ma abbiamo provato anche che é in noi la tenacia e la costanza. E ricordatevi, che soltanto la costanza é degna del piu' alto premio. 2 . -- Che cosa abbiamo trovato noi nella guerra? Dante, nell'Infer-- no, descrive una selva oscura, "una selva selvaggia ed aspra e forte che nel pensier rinnova la paura" e dice di avervi trovato anche del bene, e della bellezza ; e un bene é stato Virgilio, e un'altro bene é stato la sua li-- berazione, realizzata attraverso la sua ascesa al Purgatorio e al Paradiso. Ebbene anche noi nel-- la guerra, ci siamo trovati in u-- mato una funzione sociale, e quindi un dovere, prima che un diritto, il contenuto ideale, lo spirito di abnegazione e, se 0c-- corre, di sacrificio che si affer-- ma sempre piu' vigoroso, per virtu' del Fascismo. Il Corporativismo, cosi' legge-- vasi di recente nel 'Popolo d'I-- talia', non é una semplice poli-- tica economica, per quanto ori-- ginale, é una nuova abitudine di vita che domina anche l'econo-- mia e si realizza negli spiriti prima ancora che negli istituti e nelle leggi. d i DISCORSO Di PADRE SALZA 3 Gino Arias Deputato al Parlamento alla Colonia di T oronto na selva selvaggia ed aspra e forte, e quelli che l'hanno fatta da vicino, e non da . lontano, quelli che l'hanno fatta da vici-- no, sanno quanto nel pensier rinnovi la paura. Ma la guerra ha anche i suoi lati belli. Per i "sharks" specialmente! Sapete come chiamiamo noi i "sharks'" in Italia ? Pescicani. E la guer-- ra é anche bella per le pesceca-- gne!... Ma per chi la fa la guerra é dura, per chi la fa la guerra é dolorosa, però io vi dico che ci sono stati anche i lati belli, glo-- riosi, e di questi lati belli i0 ora vi parlerò. Tra tutte le cose bel-- le che abbiamo trovato nella guerra, la prima di tutte é sta-- ta la Vittoria, e la Vittoria, rico-- cordatelo, é Italiana, sapete. Perciò soltanto noi italiani cele-- briamo la festa della Vittoria, mentre gli altri celebrano la fi-- ne della guerra con l'Armistizio, percké? Perché non si sentono il coraggio di celebrarla la Vit-- toria . Noi però possiamo considera-- re ancora la guerra come l'han-- no considerata certi grandi uo-- mini. Una guerra, come una ri-- voluzione, può essere considera-- ta anche come un parto doloroso e tante volte dalla guerra nasco-- no molte cose. Tante volte, in seguito ad una sconfitta, per il popolo che perde, nasce la morte ed il popolo sparisce. Per esem-- pio: il Montenegro era uno sta-- to; oggi non é piu'.Per esempio: gli Czar della Russia, che in se-- guito alla rivoluzione sono spa-- riti. Per esempio: la Germania, che da Impero che era é diven-- tata una repubblica imperiale. E credetelo, che se sentissero un tantino di diritto sulla Vit-- toria l'avrebbero già ipotecata tutta quanta. e Noi durante la guerra che co-- sa abbiamo visto nascere? Ab-- biamo visto nascere a maturare non soltanto la Vittoria, ma ab-- biamo visto nascere un uomo, nei solchi che si chiamano trin-- cee, ma che si potrebbero anche chiamare le culle degli eroi, nel-- le quali é nata anche la Vitto-- ria, nelle quali é nato anche l'uomo che oggi ha i destini del-- l'Italia e dell'Europa nelle sue mani. Io vi dico che egli é nato 14 come uomo sociale; come Du-- ce egli era già nato prima, ma vi ripeto egli é nato alla vita so-- ciale là. Perché 14 egli ha visto che nel popolo italiano c'erano ancora delle qualità e sopra le qualita' si sarebbe potuto pian-- tare un edificio mai visto. Egli ha creduto nel popolo italiano, ha elaborato un piano fatto d'a-- more per tutto questo popolo, e poi passo decisamente all'azio-- ne. Abbiamo avuto la pace. La prima cosa che ha fatto il Duce con l'Italia nuova é stato di di-- chiarare nuove guerre... Dopo la guerra, vi ricordate, combat-- tenti, si diceva che quella guer-- ra sarebbe stata l'ultima? Ma si.. l'ultima!.. Bethmann Hol-- Iweo, il cancelliere tedesco, dice-- va, nel 1914, per giustificare la dichiarazione di guerra , della Germania, che la vita é come l'i definita Giobbe: una guerra continua, ed é vero. Tra parenti-- gi, io credo che la pace non c'é nemmeno-- quando dormiamo; infatti é pericoloso stare vicino a qualcheduno che russa, e rus-- sare é anche un modo di fare la guerra. Noi facciamo la guerra contro il freddo, facciamo la guerra contro il caldo, contro la sete; facciamo guerre commer-- ciali, guerre industriali, di cul-- tura. Dappertutto guerre, sem-- pre guerre. Le donne, per esem-- pio, le donne fanno la guerra 'anche tra di loro. Chi ha le scar-- pette piu' belle, chi ha le calzet-- te fatte proprio ieri sera... Cé poi anche la guerra nelle altre parti del mondo. Per e-- sempio la guerra tra il Giappo-- ne e la Cina. E subito dopo l'ar-- mistizio, la Russia che voleva mangiarsi la Polonia, e invece … .eh, ne ha prese delle sante bastonate!.... Guerra nel Sud-- America tra il Peru' e il Cile, tra la Bolivia e il Paraguay (e si che ne ha bisogno il Para-- guay di parare i suoi guai!) . L'Italia di oggi E di noi Italiani, che di guer-- re ne abbiamo fatte, sapete, si é detto tante volte: "quest'Italia che vuole sempre la guerra, che Però quali guerre? Andate in Italia, ed io vi raccomando, an-- date in Italia, specialmente .o-- ra. Vedete, io sono qui a Toron-- to come missionario; io sono prete (camicia nera e sottana nera da molti anni sapete) . Il Papa, prima che io partissi, mi ha ricevuto e mi ha dato tutte le facolta, specialmente perché siamo nell'Anno Santo, ed io, sebbene con un braccio solo, so-- no un poco come la divina mise-- ricordia di Dante. non fa altro che preparare la guerra". Si! Abbiamo imparato l'arte e non la vogliamo mettere da parte! _ e ei ricordia di Dante. Cominciate dalla marina. Per Però se qualcuno di voi que-- | andare in, Italia non viaggiate sta sera o domattina si venisse | su altri piroscafi, ma viaggiate a confessare da me, anche se |su piroscafi italiani. Come sono fosse una signora di quelle. .. .e | b e 1Ili! L'Augustus, veramente anche se fosse una signorina di | augusto, il Rex, veramente re-- quelle. … che possono diventa-- | gale, il piu' veloce ed ' il piu' re stelle da stalla, e mi dicesse-- | grande, e quello che ha portato ro: "Padre ho un p e ccato." | piu' passeggeri in tutto l'anno "Sentiamo". "Sono cinque, sei, |scorso e che fino a tutt'oggi ne dieci anni che potrei andar in I-- | ha portati di piu' anche quest'-- talia, ho i mezzi per farlo, ma anno. Ci si sta 'bene, sapete, P09000000000000000000000000000000000000000000000000006 i CABOT MACARONI Co. $0000000000000000000000000000000000000000000000000068 $000000000000000000000009000000000000006 0000000000"0. $0000 9 909999999999 9999 9 9999999999999 9 99999999999990 99 In Qualsiasi Tempo In Tutte Le Ore Per Gustare -- UN BUON PIATTO DI MACCHERONI Cabot o : L A T T E P U R O siate sicuri di avere nella vostra dispensa un bicchiere di Hamilton, Ontario Insistete per la Marca Telefonate il vostro ordine KIngsdale 6151 che vi sara' fornito dalla non sono mai andata a. vedere I'Italia nuova--" "Basta. Sacri-- legio riservato al Papa e biso-- gna andare a Roma per farselo rimettere." s Dunque andate a Roma, in I-- talia. E' un peccato, special-- mente quando la Patria ha subi-- to i cambiamenti che ci sono, non andare a vedere la nostra bella Italia. Ebbene, andando a vedere l'I-- talia voi vedrete le guerre ve-- ramente sante, le guerre vera-- mente nuove, che ha riportato l'Italiano in tutti i rami, in tut-- ti i campi. 11 Maggio, 1934 | 1

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