Ontario Community Newspapers

La Vittoria, 17 Apr 1943, p. 1

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' L'ltalia sta diventando u- na base di guerra per la di- Liesa della Germania. La po- phlazione italiana, i nostri parenti, i nostri amici, ven- gono spinti verso la catastro- fe. Che cosa facciamo noi nel Canada per gettare fallarme per creare un movimento tra i nostri connazionali che sia di conforto e di aiuto al popolo italiano? ~Un anno di vita Con la ereazione de "La Vittoria" e dando ad essa--a prezzo di saerifiei non indifferenti--la possibilité di vive- re, di continuare la sua bella battaglia, i nostri connazio- nali non hanno soltanto fdrgiato e impugnato un arm.a per se, in quanto cittadini di origine italiana. Essi hanno anche e sopratutto forgiato un arma possente, necessaria, per aiutare la liberazione del popolo italiano. Molti operai, piccoli commercianti, contrattori, hanno aiutato generosamente i1 nostro giornale perché attratti dalla nostra italianitg. Il giornale é riuscito a dimostrare-- lg dove ha potuto giungere-che l'Italia non puo' essere rappresentata dai nemiei del popolo, da coloro che Phan- no portata alla rovina,' ma é rappresentata dagli italiani che, come quelli che si stringono attorno a questo giornale, amano l'Italia e il popolo italiano ed operano nell'interesse d'Italia e per il bene del popolo italiano. Oggi, é con giqia che constatiamo che 1a eerehia dei let- torf de "La Vittoria", particolarmente dopo Ia campagna unitaria da noi condotta, si é considerevolmente allargata. . Il'continuare a sostenere questo giornale rappresenta pereio'er--u-tta., l'ajtror--up dqvere t.rssoluto,dei eittgdini di origine italiana ehe hanno i1 privilegio di non'essere op- pressi dalla reazione fascista. Con tutte 1e nostre energie noi ei proponiamo di continuare l'opera iniziata, dimo- strando che 1a guerra di Hitler e di Mussolini non. é la guerra del popolo italiano, ma é un crimine contro il quale tutti gli italiani sparsi per il mondo devono prendere posi- zione sostenendo 1a causa delle Nazioni Unite, Noi abbiamo fidueia nella massa dei nostri lettori, ab- biamo fiducia nei nostri connazionali; noi sappiamo che cosa questi magnifici figli del nostro popolo sono capaci di fare. Gié ei sono degli esem_pi: Come passare sotto silen- oiio-in questo primo anniversario--l'esempio di generosi- tg che hanno dato in queste ultime settimane i nostri let- tori? Pin di 400 dollari in due settimane per salvare il gior- nale. Come passare sotto silenzio lo slancio veramente ma- gnifico dei nostri amici di Toronto, Vancouver, Montreal e Windsor, e di tante altre piccole localité? II giornale--entrando nel suo secondo anno di vita--- 'si affermer2, il giornale si svilupperg, il giornale saré una grande Vittoria della Comuditg italo-canadese contro le forze dell'oppressione e della schiavitd. re pigliati alla gala dalla popolazione nel memento in cui si verificheré l'invasione. Noi abbiamo il dovere, in- nanri tutto ,di difendere la liberté del Canada, di strin- gerci attorno al popolo e al suo esercito, ma nello stesso tempo una delle con- dizioni per accellerare la vit- toria del Canada ' la libera- zione d'Italia dalla schiavit6 nazista. La sottomissione dell'lta- lia alla dominazione tedesca ha fatto cadere molti veli dagli occhi di quella parte del popolo italiano che era pid o meno ingannato dal fascismo. Questa lezione é stata profondamente sentita in Italia e i responsabili ne hanno paura, temono di esse- Chiarire i problemi della guerra e contribuire allo sforzo di guerra del Canada in ogni modo possibile. Unire i eittadini di origine italiana attorno al programma di guer- ra del Canada. Contribuire ad aiutar'e il popolo italiano a ritroviyre la coscienza della propria forza, e a sentirsi ca- pace di lottare pér distruggeré il nazi-fascismo e eohqui- stare all'Italia un regime deinoeratieo. Centinaia di italo-eanadesi Che vivevano sotto la cap- pa di piombo dell'ideologia fascista, hanno infine cono- seiuto quasi tutti- con gioia; taluni, e he siamo lieti, con rabbia, la esistenza de "La Vittoria". . ' , 1 __n,. La nostra lotta tenace coraggiosa contro 1e mene degli agenti palesi e nascosti del fascismo ha incontrato ovunque delle larghe simpatie ed ha fatto onore a tutta la comunité italiana. _ Con la eollsibprazione di un numeroso gruppo di vee- chi e provati antifascisti di Toronto, siamo riusciti final- niente a creare un settimanalt che continua a diffondere la parola franca della verité, di cui gli Italo-Canadesi han- no tanto s'ete: un giornale che svela 1e losche manovre del fascismo ed orienta i cittadini di origine italiana in tutte le cireostanze. Solidarieté col popolo italiano Negli ultimi mesi dell'anno scorso si resero neeessairie aleune modificazioni al Comitato di redazione, affinehé il giornale fosse intonato phi prbfondamente alle aspirazioni demderatiehe. Esattamente un anno fa, entusiasticamente sostenuto da noi, veniva alla luee il primo numero de "La Vittoria". In pieno aeeordo col ReVerendo Bersani decidemmo allora di premiere l'iniziativa della fondazione di un setti- manale che rispondesse alle aspirazioni della grande mag- gioranza dei cittadini di origine italiana, riassunte nel se- guente programma: " popolo italiano ha com- preso che l'unith d'azione fra tutti i gruppi e i movi- menti attivi nel paese puo' far fallire ili ultimi intrighi délla cricca mussoliniaua e portare all'abbattimento del governo fascista prima che la Nazione sia sprofondata nella rovina completa. mo sparsi nei vari paesi? La situazione domanda che ne- ssuno perda lo spirito di at- taccamento, di affetto al pro- prio paese ili origine e alle proprie tradizioni. La situ? azione domanda il legame stretto col popolo italiano nel momento in cui si prepa- ra a drizzarsi in piedi per la liberth e l'indipendenza d'lta- lia. \1 Che cosa domanda la si- tuazione agli italiani che so- La situazione richiede da noi, in questo memento, Pas. solvimento di un compito che ha un importanza storica e- norme: la realizzazione del- l'unitix per aiutare il popolo italiano. Che i nostri amici delle varie localité Ieggono attentamente la lettera invi- ata dall'amico Frola a tutti i movimenti liberi, e si pre- parino ad agire di consegu- enza. Noi dobbiamo e possiamo Il Generale faseista Alber- to Mannerini, eoll'intero suo stato maggiore, lasciato a piedi nel sud della Tunisia dai suoi alleati tedeschi in ritirata, é stato fatto prigio- niero dalle forze alleate. Co- si é state annunziato dal quartiere generale Alleato del nord Africa. A dire il vero, le truppe di Hitler avevano goduto del- yextra-territorialit2 sin dal prime giorno in cui avevano messo il piede nella peniso- la. Un aeeordo provvisorio a questo fine, sempre secondo la Deutsche Allgemeine Zei- tung, era stato conehiuso" fin did dicembre 1940. L'aeeor- do definitivo, che consacra truesta abbiezione, é stato pero' snltanto firmMo il 17 aprile 1942, a Roma, e lo scambio delle rispettive rati.. fiche ha avuto luogo a Berli- no nel dicembre dello stes- Il giornale hitleriano Deu- tche Allegemeine Zeitung ha pubblicato di recente al- cuni dettagli molto interes- santi sullo state delle truppe tedesche in Italia. Esse non cadono sotto 1a giurisdizione dei tribunali italiani e non devono sottostare alla legge italiana: hanno i loro pro- pri tribunali e finché risiedo- no in Italia godono dei pifo completi _diritti di extra-ter... ritorialita', fino ad oggi ap- plicati soltanto a vari paesi asiatiei non ancora comple- tamente indipendenti. Era stato abbondonato col suo stato maggiore dai tedeschi in ritirata ll Gen. Mannerini fatto prigioniero nella Tunisia so anno. Anno I. No. 46 Mannerini che é l'ex co- mandante delle forze del- l'Asse del Sahara, aspettava di essere fatto prigioniero, quando 1e truppe alleate rag- giunsero il suo posto di co- mando. Il comando alleato ha det- to che i trasporti motorizza- ti del generale erano stati presi dai tedeschi nella loro ritirata, lasciando lui ed il suo stato maggiore immobi- lizzati. Molti prigionieri fascisti hanno espresso il loro disgu- sto per il tradimento dei te- deschi che avevano abban- donate il generale. Portavoei dell'Ottava af- mata hanno detto che la 1i- nea Wadi Akarit, dove alcu- ni dei pili feroci combatti- menti della campagna del deserto ebbero luogo, era te- nuta principalmente dagl'i- taliani, con forze mobili te- desche in seconda linea. Alla fanteria italiana spie- gata lungo ia linea del fron- te nelle trineee, i tedeschi non dettero l'opportunité di ritirarsi. 'realizzare Punitis di tutte 1e Societal per portare un con- tributo sempre pid efficace alla lotta del popolo italia- isi)if"",' ' f VITTOR jiltlihit . _ IA ll "Nuovo Online" in Italia si sta oggi tanto cianciando sia a Roma Che a Berlino. E'interpretazione italiana e quella tedesca non eollimp- no affatto. Per esempio, il corrispondente diplomatico dell'Agenzia Stefani asseri- see che nel quadro del "Nuo- vo Ordine" ogni paese euro- peo deve godere della pro- pria indipendenza e della pid larga possibilitii di svi- luppo su basi nazionali. Ma i tedeschi hanno un parere ben diverse. La semi-ufficia- le Diplomatische Korrispon- denz diehiara semplicemen- La stampa fascista affer- ma Che esse §ono venute co- me alleati, per combattere al fiance dei soldati italiani. Ma in questo caso, perehé non sono andate al fronte, in Africa? Perehé sono rima- ste in Italia? Essie si trovava- no in Italia gift due dnni fa, quando non si pensava nem- meno Che la penisola potesse divenire teatr"o di operazioni militari. La verit2 é che que- ste truppe non erano desti- nate al fronfe, ma all'Italia stessa; non a combattere contro Wnghilterra, ma a stabilire l'illimitato control- lo della Germania sull'Italia. La loroAsoptptutto una fun- zione"djho1iotje, , . . Cosi ogpi guarnigione te- desca in Italia é diventata 11: na specie di bastione del Terzo Reich, un pezzo di ter- ritorio tedeseo su suolo ita- liano. I _ ""7; C Abbiamo c051 una nuova illustrazione lampante di quel "Nuovo Ordine" di cui Qui si pone un altro pro- blema: perehé sono venute queste truppe in Italia? In Tunisia gli Alleati a- vanzano verso il nord e il nord est. Decine di miglia di prigionieri sono stati cattura- ti dagli Alleati. Tuttavia se- condo le ultime notizie i te- deschi riceverebbero ancora larghi rinforzi in Tunisia, per via d'aria. E' sempre phi evidente che in Tunisia siamo di fronte ad una dura, e forse ancora lu- nga battaglia. Molti hanno creduto Che la breeeia prati- cata nella lines. Mareth, a- vrebbe dato possibilité di un'avanzata rapida verso Tunisi e Biserta, ma poiché le truppe di Rommel non so- no state accerchiate questi ha avuto la possibilité di uni- rsi alle armate del generale von Armin, Non vi é dubbio che Puni- tii di queste due armate par ticolarmente se si tien con- to dell'esperienza che queste possiedono costituisce una forza assai importante. ll corso della" guerra Corrispondenti bene in formati scrivono dal fronte tunisino che la sconfitta de- finitiva dell'Asse in Tunisia richiede ancora qualche me- Successi sul fronte della Tunisia Preparativi sul fronte russo Toronto, Ontario, 17 Aprile, 1943 te che ogni paese europeo ri- ceveré quello che gli é dovu- to, e quello che gli é dovuto dovré in ogni caso essere de- ciso a Berlino: alcuni riceve- ranno delle guarnigioni con diritti di extra-territorialité, altri dei "protettorati" o dei governatori generali tede- schi, altri infine le forche della Gestapo sulle pubbli- che piazze. Gli hitleriani si riservano il diritto di distribuire a loro diserezione i "benefici" del Nuovo Ordine ai vari paesi sehiavizzati del continents. Anche nel passato i tede- schi avevano cercato di met- ter'piede in Italia non con un attacpo, frontale, ma gra- zie all'apiel16 'vergoposo delle elassi dominanti, per la porta di servizio. Ma tutti quei duchi di Toscana, Par- Questo é il vero significa- to del "Nuovo Ordine" per quel che riguarda l'Italia. La sola novitf é nelle pro- porzioni senza precedenti che ha assunto il tradimento degli interessi nazionali ita- liani. _ Le lezioni della storia non hanno insegnato niente ai briganti tedeschi. Ma il po- popolo italiano non ha di- menticato le sue tradizioni nazionali e troveré il modo di rinfrescare la memoria ai suoi oppressori e ai loro vas- ma, Modena, eee, furono al- la fine spazzati via da un'on- data d'indignazione popola- re. Mussolini sta oggi appli- cando a tutta l'Italia 1a poli- tiea che quei principotti avie- vano adottato nei loro minu- seoli domini. salli di Roma se. Cio' lascia intraveder che é sempre phi difficile che l'- Africa del nord possa servi- re tra breve, come base per il lancio dell'offensiva verso l'Europa, anche perché ei vorré un po' di tempo per pulire completamente l'Afri- ca e far giungere i rinforzi necessari. Quello che appare sempre pid evidente é che il secondo fronte non, puo' dipendere dalla durata delle operazio- ni in Tunisia. Se fosse eosi Hitler avrebbe davanti a se un periodo di tempo prezio- so per rafforzare le proprie posizioni difensive nell'Euro- padel sud. I rapporti che giungono dal fronte I'USSO rivelano che i tedeschi si preparono con dei grandi concentramenti di truppe in vista di una pros- sima offensive. Durante l'ultima settima- na le attivité sul fronte rus- so hanno avuto un carattere locale ma dalle due parti ei si prepara per delle grandi e decisive battaglie. L'esercito Russo ha di- mostrato di possedere una Rassegnd settimanale di pensiero e di azione The only Italian newspaper published in Canada Authorized by P. 0. Department, Ottawa, as Second Class Matter. L'articolo apparso due set- timane orsono dal titolo: "Contro la propaganda fa- scista" ha sollevato delle di- scussioni ed anche qualche critica. Lo diciamo subito, queste critiche non ci sorprendono, non ci giungono inaspettate. Venti anni di attiva propa- ganda fascista spiegano, se non giustificano, molte delle critiche che vehgono fatte alla canipagna che andiamo tenacemente conducendo contra ogni forma di attivi- th fascista. Abbiamo richiamato Pat- tenzione sulle Societh di Mu... tuo Soccorso perché deside- riamo che tutte, indistinta- mente, queste Societal non perdono il contatto con la realth. Perché é sopratutto nell'isolamento dalle attivi- th in direzione dello sforzo di guerra delle Societé di Mutuo Soccorso, frutto esso stesso della,politica -di divi- sione condone: dal fascismo; che dobbiamo ricercare Pori.. gine delle posizioni di passi- vith, di scoraggiamento che si riscontrano nella Comuni- th Italo-Canadese. Non é per nulla che noi andiamo riaffermando che i1 fascismo ha profondamente diviso i nostri connazionali, ha innalzato delle barriere tra italiani e italiani, tra fa- scisti e antifascisti. Non é per nulla che al centro del lavoro che andiamo svolgen- do col giomale e nei Comita- ti di unith per la Vittoria, po- niamo come questions fon.. damentale il compito di rea- lizzare l'unith della Comqni- tk italo-canadese. Articoli come quelli da noi pubblicati indicano col loro tenore stesso, la linea lungo la quale i nostri sforzi devo-' no essere diretti, quali resi- stenze dobbiamo superare, per assolvere i compiti che la situazione di guerra pone anche a noi. La politica di divisione del fascismo non si esplica soltanto nella diffu- sione della velenosa propa- ganda trasmessa attraverso 1a Radio, ma nel lavoro ille- gale nell'interno delle Socie- 'té di Mutuo Soccorso. L'aspetto pit) insidiso del.. la political di sabotaggio e di divisione del fascismo Vigilanza forza capace di infliggere al nemico dei colpi assai duri; ma é evidente Che solo l'u- tilizzazione coordinata delle risorse e degli effettivi uma- ni delle Nazioni alleate da- r2 la Vittoria decisiva sulle forze dell'Asse. 11 problema éhuello di ini- ziare 1e operazioni per un secondo fronte indipendente- mente da quello che sta av- venendo in Tunisia, e di coordinate questa offensiva alleata con un'offenpiva so- viettica. Solo in questo mo- do, cioé con una guerra di cooalizione le forze dell'As- se sarebbero messe a mal partito e costrette a cedere molto tempo prima di quanto qualcuno puo' pensare. 274 College St. -.. Room .9--. Phone MI. 9728 sta in cio' che il fascismo, grazie ai formidabili mezzi e alla liberth di cui ha potu- to disporre nel passato, si é creato delle basi in tutte le Societal Italo-Canadesi. F511 cendo leva su queste basi, mobilitando questi gruppi che, se non sono alla direzio- ne della Societal stessa, stan- no sempre molto vicino ai dr. rigenti, il fascismo costringe le Societal di Mutuo Soccorso a rinchiudersi nel loro gu- scio, ad allentare i Iegami col popolo canadese, ad of- fuscare nei nostri connaaio- nali 1a capacith di sentire, di pensare, di collaborare pit, attivamente alla Vittoria del Canada e delle Nazioni Unite. a., La manomissione operata dal fascismo su tutte 1e vec- chie organizzazioni degli ita- liani alpestero non lascio fuc- ri 1e Societh di Mutuo Soccor- so italo-canadesi. Anzi, biso- gna riconoscere che qui vi é rittscito forse meglio e in mi- sura phi profonda che nelle altre Nazioni. Naturalmente l'azione di penetrazione e di conquista di certi posti di di- rezione da parte di elemen- ti fascisti é stata anche in Canada Iarga e complessa. In alcune Societal non vi is riuscito completamente, ma in linea generale il fascismo ha costituito in ogni Societal dei gruppi abbastanza bene organizzati. Gruppi che al- Pinizio della guerra non si sono scioRi ma organizzati su delle nuove basi. Poiché cosi stanno 1e co- se, poiché questa é la situa- zione, non é chiaro che la sottovalutazione e l'indul- genza nei confront; di que- sti gruppi rappresenta un er- rore gravissimo? Non vogliamo essere trop- po crudeli facendo dei nomi, ma invitiamo quelli che fin- gono di scandalizzarsi per il nostro precedente articolo a guardarsi intorno e a dirci se in casa loro, o per essere pits precisi nella loro Societal (ContinygAa pag. 4.) Algeri - Afcuni uffieiali canadesi .ehe hanno preso parte attiva alle battaglie che si sono svolte nell'Afriea del nord, dannoiil seguente giudizio sul vaivrt dei solda- ti che vi hanno partecipato: "Il soldato inglese é un combattente tenace, qualche volta persino troppo sprez- zante del pericolo. Il solda- to amerieano é un ottimo combattente, privo ancora di esperienza, ma con un Corag- gio da vendere. Ufficiali canadesi ren- dono omaggio a1 valo- re del soldato italiano "Il soldato francese é di- namico e ardente nella bat- taglia. Il soldato tedeseo é metodico e coraggioso solo quando si batte in gruppo. "Il soldato italiano gene- ralmente é state sottovaluta- to, egli é un buon eombat- tente quando é ben coman- dato".

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