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L’Araldo del Canada, 3 Dec 1932, p. 4

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Si veritica ancora una volta I'antiea verita, secondo 1a quale solo gli uomini d'azione riescono a dare coscienza, anima e vita alle intuizioni dei pensatori. Da trent'anni assistiamo alla fati- cosa elaborazione di una nuova concezione del mondo, in opo- sizione ai sistemi decadenti del- la seconda meta dell'ottocento e da trent'anni vediamo quanto sia ditticile battere in breccia ir, vecchio pensiero, Seontitto sul terreno teoretico, esso continua» va a resistere su quello morale, perpetuando una falsa religione lama, con dogmi insopportabili, senza luce e senza splendore, senza libertiy e senza tyonso1a- zioni. La critica portava alla disperazione. Ecco perché il Fa- scismo varca i confini naziona- li e contro le previsioni e la stes- sa v-olonta del suo tondatore si diffonde e si espande dovunque e diventa una misura, un para- digma, che distingue la vita dal- la morte. Cie, poi, un'altra ragione, e profonda, che spiega l'entusia- smo di questi giorni indimenti- Pagina-4 pin-o-no">m>mrmruunumu-o-u.<)'Dty-DnQI-uanIgnnq-uanwv-o'.' ' --------" . 0.. ='i=Jo---"-s-r-o-r---"-r'-""-"-""'""""" ON e'?: nessuna esagerazione in quell'affermazio- N ne del Messaggio del Duce alle Camicie here, nella quale si dice che il primo Decennale si chiude fra il commosso entusiasmo del popolo italia- no. Le grandi giornate di questi giorni ne sono l'elo- quente riprova: da Roma a Torino, da Milano a Forli, da Pavia a Monza, ad Ancona, dovunque il Duce é passato folle immense, intere popolazioni si sono ri- versate nelle vie e nelle piazze, obbedendo al medesimo impulso, al medesimo fervore. Come si spiega tutto Cid? A parte i servigi insigni resi da Mussolini al Pae- se, due sono le ragioni che ei dimostrano la fatality di questo successo travolgente. Una prima va rieercata nel fatto che il mondo domanda una fede, una cer- tezza morale e Mussolini gliela di. Nella crisi spiri- tuale che travaglia la coscienza contemporanea, egli g il solo che sia riuscito a dissipare lo scetticismo e yirrazionalismo, le filosofie dell'arbitrario, che nega- vano una dignité alla vita, un ideale immutabile, ca- pace di conciliare il contingente e l'eterno, cio che nella vita e'i di effimero e cio che v'iy di Permanente; gli interessi dell'oggi e gli ideali di domani, che' ri- guardano ugualmente i Vivi e i non nati. , .z.-.'--._.--..(__._.....--.-_.......-------m-_-___--..--_-aa..-m--.-.o. Tel. ATlantic 2431 7200 AVE QUERBES (angolq di Jean Talon) ilramli Gimnaie MERCANTE DI LEGNA E CARBONE W. LACROIX cabili. E questa ragione 1'ha di- chiarata il Duce nel discorso di Milano quando ha ricordato che per la prima volta il popolo é veramente padrone della sua sto- ria, e'protagonista della sua sto- riarr. Per questo esso é compat- to come non fu mai durante i suoi ventisette secoli di storia. Ed anche questo ha una ragio- ne, che pub sfuggire solo agli spiriti superticiali. Da pareeehi anni il popolo italiano era su- periore alle sue classi dirigenti e ai suoi governi, che avevano il torto di non eredere in lui. La guerra mondiale tu 1a rivelazio- ne delle sue virtir, la Vittoria 1a eonsacrazione del suo destino; ma nulla valse a vineere lo seet- ticismo di quena classe dirigen- te, che fu definita giustamente la gente di Adua. Questo popolo gagliardo e generoso, i1 pm vi- tale fra tutti i popoli latini, ricco di virtix da nessun altro popolo superate, era mortifieato e av- vilito dalla irragionevole stidu- cia che '1 suoi governanti non nascondevano nei suoi riguardi. All'indomani della maggiore vit-) LJiiyrirlERAT'URA E ARTE L'ARALDO DEL CANADA, MONTREAL, 3 DICEMBRE 1932 y).9nm..-'."(¢:. ll C'é quindi da meravigliarsi se =..T...r non appena un tiglio di questo popolo ha mostrato di credere io- in lui, rivendicandone Yeroismo, re, il saerifieio e l'onope, esso si é si abbandonwto a lui con I'impeto . irresistibile della fede? eBiso- la- gna mostrarsi a1 popolo nella ga- 210- gliardia di un earattpre capace rli, di dominare 1e sue passioni e . Q dall'alto di un pensiero taseina-. ri- tore: il popolo é un poeta istin- tivo che seguiriy sempre e sol- mo tanto coloro che portano in se tto stessi la ooscienza del proprio ae- tempo. Il padrone di domam sa- ,di ra colui che "ssprimeri1 meglio ata la tuperbia del nuovo ideale ly. er- Queste parole seritte da Alfredo . . Oriani negli ultiml tempi della 'Y: sua dolorosa esistenza, suonano gli a1 nostro spirito come un vati- D e cinio che si é avverato. aPossia- :3. mo e dobbiamo diventare una 'la.. grande nazione; l'Italia ie pii1 'he vitale della Spagna e della Fran- " cia; qualche cosa fermenta nella te.; nostra razza: vedete come é pro- rr. Jifiea; qualche cosa cresce dal nostro scettieismo yr, Dal vecchio . scetticismo della vecchia Italia ' d'T cresciuta 1a fede de11'1talia nuo- ' di va, dell'Ita1ia di Mussolini. La ehy volontk del popolo ha travolto i e residui del passato, che gli ri- sto- cordavano gli anni del doiore, ',to- delle umiliazioin, della medio- Tatf critic Poiché il popo1o italiano t 1 avverte oseuramente che esso Pa. non pub sottrarsi a questo tra- 5107 gico dilemma: 0 1a grandezza 0 Uil.i la morte. ' ' I La popolaritk immensa che ciroomda Mussolini é 1a riprova di questa coscienza e di questa volonté. In nessun seeoio, dai tempi di Roma a1 Risorgimento, nessuna tigura fu mai popolare in Italia quanto 'quella di Mus- solini; nessun uomo, per quanta grande; nessun eroe, per quan- to insigne, racoolse mai, intor- no a sé, uguale sommadi affet- to, di devozione, di consenso. Ce- sare non ebbe mai il pieno con- senso, avversato come tu senza tregua dal partito pompeiano, numerosissimo e potente, che nemmeno il eveni, vidi, Irieirr all'indamani della battaglia di Zeila valse a piegare; avversato come tu dall'aristocrazia, dal Senate, dai proprietari di terre, dalla vasta e1ientela d'Oriente toria della guerra mondiale, es- so non sapeva, dalla sua diplo- mazia, se doveva considerarsi un vincitore o un vinto. 3537 PARK AVE. HARBOUR 3736 _ Dr. F. Mancuso dell'0spedale Generale II Vostro Medico legata ai concussed che doveva- no trovare in Bruto il vendica- tore. Nemmeno Augusto fu mai popolare nel sensf vero della parola: quando mai riusci ad affermare, contra il Senate e contra 1a plebe, yassoluta volon-. ta imperiale? Se guardiamo agli uomini del Risorgimento, dopo i lunghi secoli durante i quali il popo1o italiaho non', fu padrone della sua storia, popolare non si pub chiamare Mazzini, combat- tuto come tu da tutti, dai muni- cipali eredi del gueWsmo, dalla monarchia, da11'arisltoerazio, dal- la borghesia reazionaria e dal Papato. Fin troppo note sono 1e vicende di Garibaldi, in perpe- tuo dissidio con Mazzini, che pertino nel TO gli comminava l'ostraeismo; umiliato nel '48 dai regi a Torino, nel '49 dal trium- virato della Repubblica Romana, che gli negava il supremo co- mando dopo aver tentato di continarlo a Rieti. R' appena ne- gli ultimi anni, dopo 1e fucilabe IL PIU' GRANDE GIORNALE FRANCESE D'AMERECA La piis forte circolazione dr' tutti i giornali quotidiani canadesi. Si accettano abbonamenti da tutte 1e parti del Canada e degli Stati Uniti ed anche dell'estero ($6.00 all'anno in Canada). Le colonne d'annunzi elassitieati sono una miniera d'oro per il piccolo avvisante. La pubblieitk commerciale delle sue pagine di notizie is ri- nosciuta come la pm potente leva moderna del commercio. Per informazioni scrivere o rivolgersi all'amministrazione de "LA PRESSE". Abito da pranzo in chiffon e pizzo nero, LA PRESSE ABITO DA PRANZO MONTREAL di Aspromonte e di Mentana, che ottiene un riconoscimento quasi unanitne, quando l'Italia afrleia- 1e consente a1 popolo la muta adorazione dell'eroe, che trasei- na i suoi giorni nella malattia e nella solitudine. .Meno di tutti vale l'esempio di Cavour, che in- torno a sé non ebbe altro che un esiguo manipolo di aristocratici, di borghesi intellettuali e di emr- li borbonici. Solo il giomo della morte il.popo1o parve eonsaCrar- lo per lo sbigottimento che ne provb. Questa la realtis, che nessun sotisma pub distruggere o defor- mare; queste 1e ragioni proton- de per le quali il popolo italiano non sa concepire se stesso se non nella disciplina Che gli ha dato Mussolini. Essa sa che sta per riprendere 1a missione Che gli it propria e che pareva perduta. sru'Italia tornerk per la terza volta ad essere 1a direttrice del- la eiviltiy umana b. - AN NO XXV

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