Ontario Community Newspapers

L’Araldo del Canada, 12 Nov 1932, p. 1

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T'AR ALP® *J ELC ANAD A * IL FASCISMO PER LA LIBIA gresso economico delle Colonie libiche, ma anche della possibi-- ne e dalla comprensione Opero-- sa dell'intero Paese. E' questcoun elemento che ci fa più sicuri sull'adempimento dei futuri com-- piti, tanto più che linsuccesso delle precedenti vicende libiche coincide con quell'ostilità _ ma-- nifesta di alcuni strati dell'opi-- nione pubblica nazionale, -- che era stata tradotta nel famige-- rato motto: via dalla Libia! Ma anche questa rievocazione della comunione di intenti che unisce i Pionieri libici alle forze vitali della Nazionale vuol avere un significato. Nell'ultimia relazione Schanzer al Senato sul Bilancio delle Co-- lonie, si legge: « La formazione di forti nuclei di popolazione i-- taliana in Libia è la condizione imprescindibile non solo del pro-- | Cirene, dalla valerizzazione -- a-- graria alle scuole, dagli ordina-- menti giudiziari alle attività in-- dustriali a bancarie, alle opere pubbliche, ai traffici, -- all'opera benemerita della Milizia V. S. N., non uno dei complessi argomen-- ti che la nostra presenza nella colonia del Nord Africa ha dovu-- to riconoscere ed affrontare è, nel volume speciale della RAS-- SEGNA ITALIANA, trascurato o ignorato; Si che esso costituisce una documentazione -- della più alta importanza; indispensabile a chiungue voglia praticare gli studi coloniali e valutare le rea-- lizzazioni coloniali dell'Italia fa-- scista. Per cortese concessione della rivista editrice e col consenso dell'illustre autore, _ riportiamo dal volume, le pagine che se-- guono, tolte da uno dei capitoli più interessanti ed attuali. La Libia è pacificata, è avvia-- ta verso le maggiori conqugiste economiche, è sorretta nel suo sforzo rinnovatore dalla passio-- ANNO XX VI No. 45 AI primi venti anni della occupazione italiana in Libia dedica un volume speciale di circa 300 pa-- gine, corredato di carte e di tavole, la RASSEGNA ITALIANA. Preceduta da una sobria prefazione del Ministro delle Colonie, generale De Bono, e da una premessa di Tomaso Sillani, l'opera dopo un'accurata storia diplomatica e militare dell'impresa libica fa un bilancio accurato della vita della Tripolitania e della Cirenaica dal 1911--12 al 1932 con speciale riguardo ai dieci anni seguiti alla Marcia su Roma anni nei quali, come dice nella prefazione il generale De Bono, tutto si dove "rifare". Al volume oltre -- al Ministro delle Colonie ed al Sottosegre-- tario on. Lessona hanno colla-- borato il Maresciallo Badoglio, il Generale Graziani, il generale Teruzzin, Corrado Zoli, gli ono-- revoli Pace e Razza, alti funzio-- nari coloniali e studiosi quali il Mischi, il Queiroli, il Ravizza, il Giorgi, il Bernasconi, il Romano, il Piccioli, il Guidi, l'Oliverio, il Masi, il Piatolese, (che ha col-- laborato anche alla compilazione del volume stesso), il Niccolai Gamba ecc. Dalla politica di ri-- conqusta ai grandiosi scavi ar-- cheologici di Leptia Magna e di DEO et PATRIAE o cu : cu o eu c% Alla base -- dell'arricchimento demografico della Libia è l'agri-- coltura. Non solo perchè con es-- sa si possono richiamare sulla « Quarta Sponda » le _ energie migliori della nostra razza, ma anche perchè essa serve ad av-- vicinare maggiormente a noi gli indigeni e ad interessarli, anche per quanto riguarda le attivita commerciali, alla nostra inizia-- tiva. E' con questo mezzo che noi A conferma, ricordiamo che la popolazione italiana -- di Tripoli in questi ultimi quattro anni è cresciuta di ben 8376 anime; es-- sa già supera quella israelitica che nel 1921 era di 13.200 indi-- vidui. E' questo il migliore an-- nunzio; non sarà lontano -- il giorno in cui la popolazione bianca di Tripoli avrà sr perata quella indigena. Infatti a popo-- lazione di Tripoli risulta com-- posta di 22.524 metropolitani, di 30.669 sudditi libici mussulmani, di 14.960 di sudditi libici israe-l litici, di 4.993 cittadini e sudditi stranieri. ' --_E' col popalamente che si: per» seguono le finalità migliori, sia politiche che economiche, _ che figurano nel nostro programma libico. L'Italia deve avere in Li-- bia una massa italiana di ma-- novra, non solo per le future imiprese economiche, ma anche per -- stabilizzare _ quell'armonia che deve esistere fra Potenza so-- tenza sovrana e sudditi indigeni. Si è parlato di cifre di possibili immigrazioni in Libia. Non en-- triamo nel merito, certo si è che l'Italia raggiungerà nel Nord-- Africa risultati che gli altri Pae-- si difficilmente conseguiranno, anche se non si tradurrano in quella predominanza che taluni invocano per alcuni centri. Pre-- dominanza, beninteso, che non significa sopraffazione, che non tollera soprusi, ma che si tra-- duce in definitiva in un maggio-- re e piu tranquillo benessere del-- le popolazioni. lità ed attitudine di esse ad e-- splicare la loro funzione politica nel sistema italiano. Le Colonie libiche dovranno, in un tempo non troppo lontano, essere _ un vero prolungamento dell'Italia ». Popolare, dunque, la Libia. Ha detto il Capo del Governo che in Libia può iniziarsi una colo-- nizzazione di popolamento _ in grande stile per la quale non mancano nè il coraggio degli uo-- mini, nè la tenacia e che in que-- sto libro è illustrato dal giovane Sottosegretario alle Colonie, S. E. Lessona. ; o;o Telefono: CRescent--8445 FONDATO NEL 1906 La Libia, per le sue risorse, per il suo sistema di comuni-- cazioni e di difesa, ecc. deve in ui prossimo--domant--bastars --a se stessa, ed essere in grado di reagire a quelle forze economi-- che, e se necessario, anche poli-- tiche e pseudo spirituali, _ che cercano di restringere il suo rag-- gio d'azione. preserviamo altresì la razza in-- digena da quei mali cui è sog. getta; perche in una con una politica economica indigena, ne svolgiamo un'altra a carattere sociale, che è favorita dalla pri-- ma. IJ punto di incontro fra co-- lonizzatori e sottomessi è rap-- presentato dall'interesse; e la nostra politica può appunto e-- splicarsi appena si opera que-- sto avvicinamento a contenuto economico prima, e poi anche morale. L'officina del carcere Saint Vincent de Paul c he è stata incendiata dai prigioneri ribellatisi. Parecchi feriti e un morto rimasero vittime d el tafferuglio tra prigionieri e guardie carcerarie. In una Libia, circondata -- da una parte dall'Egitto che pur con le sue aspirazioni autonomisti-- che è nell'orbita inglese, spin-- gentesi dall'altra verso il Saha-- ra punto di attrito nei rapporti italo--francesi, e chiusa all'ovest da due territori che formano l'orgoglio della Francia non per il successo dell'economia tunisina ed algerina, ma per il loro va-- lore strategico ,la presenza -- di numerose masse ha un netto si-- gnificato, ed una precisa funzio-- ne di osservazione e di--vitalita. E' in Libia che si completa e perfeziona il volto di grande Po-- tenza, che il Fascismo ha resti-- tuito all'Italia. Ma è sopratutto in Libia che si dimostra che la realtà è e sempre più diventa, come noi l'abbiamo immaginata nei nostri programmi di espan-- sione mediterranea ed africana. DOVE I CARCERATI IN RIVOLTA HANNO APP ICCATO L'INCENDIO '@K(%Î%'Îcy VÉÌÈÈÈÈ%ÈÉ;ÉÉ;\ÉQÈÌÈ b 2 s s MONTREAL, SABATO, 12 NOVEMBRE 1932 -- ANNO X Monumento dedicato al ricordo degli eroi canadesi della grande guerra. Esso s'innalza a Londra, in Hyde Park. UN RICORDO DEL CANADA MILITARE + -- * %% > 0 s o c o ae o en 0 en 0 en o en 0 ee n en o cu o u o eol DEO et PATRIAE : w ,;,

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