Ontario Community Newspapers

L’Araldo del Canada, 2 Jan 1932, p. 1

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It"; 'Nt:m é possibile di rinviare alla segu'lente amministrazione di assu- mersi il carico pesante, ma 1e deci- sion) debbono essere prese adesso ed l provvedimenti adottati subito pisr 'sollevare 1e nazioni dalle eco- norriiche di1tieolti1 in cui si trovano e riinettere in piedi 1a tinanza, Pin- dustria e 1'agrieoltura. "lil' dovere de11'uomo di Stato - etintinua - di attrontare con "3tr. raggio e direttamente queste diffi- colta, perché in tempi di crisi non possiamo permetterci i1 Iusso di as- siSte're noncuranti ed in attitudine irpeiponsahi1e a quanta accade. p "New York American" di ieri p bblicava un notevole articolo dggl'on. Mussolini sulla. guerra del- le;,tariffe daziarie mondiali, che te,iyie a distruggere il commercio diftutte 1e Nazioni. 11 Prime Ministro d'Italia, dopo afre accennato a11'ondata di follia et'ie di gidmo in giorno -sembra silnpre pii1 crescere, causando un colpo ttatostrotieo, osserva che men- m; spmbra che si passi da una scos- sa, id un'altra non taeeiamo altro Se npn deliberare tino a quando du- re'ré'il disastro e tino a quando du- reriv)' la depressione. ANNO XXVI No. 1 T Dopo aver ricordato che alla B.. tte delle guerre napoleoniche in Eu- ropa. ed alla tine della guerra civile negli Stati Uniti, si dovettero af- frOntare anche delle gravf crisi con inaud.ite softerenze da parte delle popo1azioni, i1 Duce dice: Queste proposte signitieavano no- tevoli imposizioni di nuove e gravi tasse pari ed in qualche caso supe- riori a 'quelle che furono imposte durante la devastazione della guer- ra. L'intere grave situazione era at- tribuita a1 presente ristagno del commercio mondiale ed alla seria crisi economica che adesso pervade tutte 1e Nazioni. Per attrontare 1a defieienge delle entrate gli Stati Uniti debbono ri- .correre a delle misure uguali sol- tanto a quelle che Si prendono 'quando il paese é faccia a taeeia con una disperata emergenza. I II mondo ha athontato delle cri- si economiche nel passato, ma oggi noi contiamo sulla nostra illumina- ta conoscenza seientitlea per potere risolvere 1e dittieoltk". ._.._._u7,7 :53? li-r/ c"' <f,.____._ " V / $3M" if: 'ar'" C 'FOND" "my? :L 1906 IL DIFETTO DEI SISTEMI MODERN] Dopo aver detto che 1a situazio- ne attuale richiede ovunque ener- gia, larga visione, coraggio ed in- telligenza - quanta di meglio cia- scuna nazione possa dare - l'on. Mussolini continua: _ "Giusto una settimana fa, nel suo messaggio annuale a1 Congres- so, i1 Presifiente Hoover teee resta- re attonito il mondo annunziando che a luglio del 1933, ei sark un detieit di quattro bilioni di dollari nel bilancio degli Stati Uniti. ll messaggio indicava anche un certo numero di proposte tendenti a co- prire 1'enorme deficit ed a ristabi- lire I'equilibrio delle tinanze fede- rali entro due anni. Questo é quantoAutti coloro che I o una responsabi1itix di gover- b, ebbono fare oggi, é non c'é mo- It -evit,are la propria resp0nsa- " , gia'cehis 1e Nazioni some in gm; bisogno di un governo sane e 'NECESSITA' DI PROVVEDERE "Le lamentazioni di oggi sono rité. che rapprentasse la Nazio- pe11"msieme e senza tante teo- 2te di partlti e di po1itiche". DI PODEROSO AlRTlllCttlLO DI BENITO MUSSOlLllNlll gefstol tu osservato nella stra- : " ' cisione del1'e1ettorato bri- 'lllillMi 'rye-tfelt-fl-p, iyltpepta, buttb. 'rtT11tte 1e teorie ed 'igiitar'G', Vitrslnazionale designato a do- L'a.re la erisi". Anche il corpo e- arate senti 1a neeessiti1 di una (rgenza nazionale, ed in massa Dose per stabilire una forte au- CRISI ECONOMICA "."fW - g 4 llill u c.,')'-, ' O tIll . " NM! C) O .. g Ml8 " - . K - /f g / " _ . s "ll- _ .11? g g / , . x . - - ' r _-M. _ _ v/r' 6' C) / qiRh' . I -e " . " J; d 617/ IE . , Bl " Ar , :03" / , . - ll' lil, tlt Ill N .01 ' _ V Queste barricate centre il libero t1usso del commercio si sono impos- sessate del mondo e ciascuna domi- na verso il proprio avversario. E per sopraggiunta a tanta tor- tum, siamo gravati di debiti e di riparazioni. L'oro é scomparso dal- le casseforti della maggior parte delle Nazioni e 1e lcro valute risen- tono il danno della incerta situazio- ne che procura I'assenza del prezio- so meLallo. Con la Francia e gli Stati Uniti in possesso del settantacinque per cento di-tutta 1a valuta aurea di- sponibile, che cosa debbono 1e Na- zxoni debitrici tare per pagare i lo- re debiti e per mantenere nel tem- po stesso Io standard della valuta? E noi abbiamo visto in questi tem- pi la incerta situazione in cui mol- ne valute si trovavano. Nel eommereio mondiale siamo in ceppi. Ognuno vuol vendere e nessuno vuol comprare. Con le nuo- ve taritte anti-dumping erette dal- 1'Inghi1terra, ultima barrieata é stata posta sulla. strada del com- 'mercio internazionale. Se dovessimo dividere 1e Nazioni! in creditrici e debitrici, troveremmo che 1e prime sono Ja Gran Brettaw gna e gli Stat: inti, e 1e i22ii"iel, "ser-""'--'---'-"'-::,'-:,-!')"?,', l La Gran Brettagna vede aumen- tare di mese in mese il numero dei suoi disoccupati, e tinalmente, sen- tentosi a1 limite della pazienza, ha serrato 1e mura protettive del co- mercio. E' una muraglia di taritte, e con questo atto, da un punto a1- yaltro del paese, é venuto iluesto motto di ordine: "Gomprate i pro- dotti britanniei". rQuesta campagna non attese mol- to, perché altre nazioni non 1e fa- cessero eco e presto si senti 1a ri- sposta: "Comprate prodotti fran- cesi" in Francia, Tomprate pro- liiihtthtat?tgglyt'htBstttiraaaic,.tgosrv, Quale é stato il risultato? Il com- mercio non si pub muovere. I suoi progressi sono impediti in ogni di- rezione, perché ogni Nazione é e- stremamente cauta per far si che nessun'altra si attermi nel commer- cio e se il commercio deve essere effettuato, lo devy essere per una soltanto. _ Cosi noi soffriamo della pm vasta immobiliti, Le mura protettive sono ora com- plete in tutti i paesi e se ognuno pub assolvere il suo desiderio, si tratta che nessuno permetterk che cosa alcuna entri oltre queue mu- ra, mentre sari; volenteroso di far uscire ancora qualcuno che posse. comprare. La erezione di sempre pm alte tariffe non ha risolto il problema del commercio. Noi assistiamo oggi a1 terribile spettacolo di Nazioni con 1e piil alte tariffe che soffrono la maggiore depressione. Degli uo- mini di State, in una lotta dispera- ta hanno reso 1e cose peggiori, eol.. yaumentere l'altezza di queste mu- raglie doganali, e quella politica, é stata copiata da tutte 1e altre Na... zioni, piccole e grandi, nel mondo intero. Come possiamo attenderci che 1e Nazioni paghino i loro debiti, quan- do non possono pagare se non in oro, che esse mon possiedono? E non possono pagare in merci, per- ché 1e barriere daziarie delle Na- zioni loro creditrici sono cosi alte che non é possibile passare. E lunghissimi anni dovranno possare, prima che queste Nazioni potranno ammassare l'oro sufficien- te per tar fronte ai loro pa'gamenti. lité. e della prosperiti1 europea La Gem'a gik ha preso in pre- stitchiu di quanto abbia da pagare per riparazioni, in mode che i suoi creditori hanno gia pagato 1e sue riparazioni e debbono ora aspetta- re che il fate si maturi per le Ioro speranze di ripagamento. m; Firtrm _ _ 4. . m _ ili'.Ws'iit t Telefono: CRescent--8445 LE BARRICATE MONDIALI e,ri?,s'@lttiu,npAi,i.itsrrpcWttutt? 1e viii] maestre della d'istriiiiif6ritréebnmrrf. lea, ognuno di noi egoisticamente preoccupato di mantenere il pro- prio commercio e, nel tempo stesso, ro, mentre 1e fiazioni debitrici non ne possiedono per poter pagare, come possiamo arrivare ad un vero e salutare aggiustamento senza pri- ma prendere in considerazione tut- te queste intricate diftieoWy?" E continua: Mentre abbiamo deprecato gli ar- mamenti e 1e enormi imposizioni militari, noi dobbiamo adesso ele- vare un altro grido, per il disarmo economico, affinché il commercio posse. di nuovo attraversare 1e fron- tiere. Nel tempo stesso che chiedia- mo un periodo di pace e la limita- zione degli sforzi bellici, noi vo- gliamg adesso anche un periodo di intesa nel campo eeonomieo, per- La guerra economica produce 1e sue sofferenze esattamente come quella militare, ed il tempo é ora venuto per parlare seriamente on- de far cessare 1e ostilitiy economi- che. E' dssolutamente, in antago- nismo conrle conquiste della scien- at'ma'isrifsi, mentrq 12:..pagip e ya- tr?yrirme itanird wrrttiaittiiisti/ _ Ar. Eiréimatoge disttitistd,, therairl1ii'i,iitsr, tttj/Pri art1ficmsamente'le' 'i,,,, ', eonomiea" e che proprio come si formano alleanze o trattati in tem- po di guerra, cosi si formano o si distruggono amicizie e trattati nel campo eeonomieo. Ciascuno é adesso in guardia contro 1e incursioni degli altri, e come si pongono 1e sentinelle nei punti strategici per impedire Pav.. vicinarsi degli invasori, cosi oggi mettiamo gli uttieiali di dogana col dovere di impedire yentrata d1 qualsiasi prodotto oltre il limite della frontiera. LE SOFFERENZE DI UNA GUERRA Con due Nazioni che possiedono i1 monopdlio de11'oro e con delle Na- zioni creditrici che vogliono dell'o- "Le mura delle tariffe debbono essere abbassate, affinché 1e Nazio- ni possano commerciare tra loro ed acquistare i mezzi per far fronte ai loro pagamenti. Esse non possono pagare in oro, quando non possie- dono oro. Esse debbono, per Conse- guenza, pagare in generi. E questo é soltanto posibile grazie ad una rinascita del commercio internazio- nale ed alla facilitazione del fiusso dei prodotti da un paese ad un al- tro. La febbre crescente delle rappre- saglie deve essere dominate. da un ritorno a pm calmi e freddi giudizi, in modo da poter restaurare 1a sta- bilita agli scambi sulla grande via maestra del commercio mondiale". intento a strappare quello degli a1- tri. Ed il Duce conclude cosi il suo notevolissimo articolo: IL DISARMO ECONOMICO Organ'o UffiEiale del Fascio di Montreal . I Giapponesi sono infestati da banditi. Eccone alcuni catturati. (Conto Corrente con la Posta) Fin qui tutto va bene; noi ammi- l riamo ogni italiano che sa averel l'grgogho della pmpria origine e 'ain'bcé-'fsfmafcfinuflEMHExngWWMnl Senonché non l sappiamo capire perché gli stessi -individui Mano co- si restii ad oeeuparsi attivamente della condotta della nostra colletti- vita. Sentirsi italiani e ammirare Mussolini va bene, ma bisogna non restare nell'ombra. Bisogna iscri- versi nelle tila militanti e dare la propria cooperazione alla causa i, *taliana in modo pratico e pubblico, laccioché il popolo possa orientarsi verso 1a luce e i Capi, locali e d'oltre atlantico, sappiano su chi possano 'fare affidamento e su quali ener- 'gie contare. Aggiungono detti signdri che in ogni'oeeasione, parlando con stra- nieri, essi esaltano l'Italia e com- piono opera d1 propaganda e di di, fesa della nostra razza. Citano ca- si e persone e luoghi e date in cui si sono fatti vivi per non la- sciare menomare 1'Italia e gli ita- liani e con modestia ci fanno ri- saltare 1'uti1itA della. loro opera. ll, lX)lllilllli SOCIALE Incontriamo spesso dei connazio- nali che ei fanno spontaneamente delle confessioni di fede e afferma- no di avere una grande ammira- Zione per Benito Mdssor1ni e per tutta I'opera che Egli compie per il bene d'1talia. E' Nostra esperienza che 1a comu- nita italiana di Montreal, eonside- rata una fra 1e migliori del Nord America, ha una lacuna da lamen- tare in questo assenteismo della classe intelligente o benestante. As- sistiamo percib allo spettacolo di vedere molte soeietiy dirette da i- nadatti e incompetenti a criticare. Sentiamo anche il sense di gelosia che pervade a certuno di essi quan- do, volta a volta, viene premiato l'opera dei pii1 meritevoli e dei fedeli. Tutto cib a nostro parere é uno sta- to d'animo che non ha diritto di esi- stere. II campo di Iayoro sociale nella nostra colonia ie tanto va- sto e incolto da richiedere I'opera di tutti. Abbiamo bisogno di ener- gie nuove, di volonta fresche, di entusiasmi risorgenti. Abbiamo bi- sogno di tutti, ricchi, poveri, intel- ligenti, colti, operai, artigiani e prdfessionisti per portatavanti 1a nave della postra colonia, 'per 'at-. ttrmare irrpanada, i1 nome d'Ita- Ita: V ., ' - T L'anno nuovo non potrebbe tare miglior regale alla nostra comuni- til che il tiorire di una maggiore comprensibne ed uno maggior spi- rito di collaborazione tra i suoi componenti. Di tali italiani se ne contano molte decine nella nostra comu- nita, e rappresentano una buona parte del miglior elemento, di quel- la classe cioé che ha raggiunto una posizione economiea e sociale buo- Appunto per la posizione che go- dono questi Signori devono senti- re l'obbligo di dare il buon esem- pio, e di assumere la responsabi- litiy che loro compete. Né debbono temere di screditarsi se discendono in mezzo a1 popolo minuto, operai e manuali. Molti, di 1oro migliori e migliori e maggiori, Si fanno un ti- tolo d'onore di prestare opera, tem- po e danaro per contribuire a dare un tono ed una -digniti1 alla vita collettiva. na e meno sente gli ettetti dei tempi che attraversiamo. LOTTA AI BAN DITI 6821 St. LAWRENCE BLVD MONTREALZ§ABKT05 2ialNNAro 1932 L'inizio del nuovo anno segna an- che per il nostro giornale un pun- to di riferimento e forse una svolta nel trattamento usato finora ai let- tori ed agli abbonati. _ Molti di coloro a cui ogni sabato L'Araldo porta 1e notizie piil im- portanti della settimana e mette in rilievo 1e persone e 1e opere che qui o in Italia meritano maggior- mente di essere note, non vogliono capire che la pubblicazione di un giornale sia pur settimattate, com-l porta spese e responsabilité. troppo', gravi per essere sostepute da una. sola persona e che ie indispensabile per andare avanti che gli abbona.. ti paghino la loro quota, n'aioamced, PRESE DI CONTATTO CON I LETTORI Noi abbiamo fiducia che queste parole chiare siano comprese da ogni lettore nel senso che intendia- mo. Non creiamo dissidi ma intendiamo aiutare a risolverli. Spe- riamo di continuare ad essere ele- mento di fattiva operositit, intesa a servire gli interessi della coma- nitk e dei singoli. Nell'arpbito della Patria e della Religione noi ci sen- tiaino vessilliferi della buona paro- la. Amici lettori aiutateci a tene- re alto i1 giornale come una ban- diera, pagate Pabbonamento. ROMA. - S. E. Mussolini ha in- viato lire diecimila a1 Podestiy di Precasaglio, in provineia di Brescia, in seguito a1 disastro di ieri 1'altro, che provocb 1a completa distruzione di un ponte di legno. La ricostru- zione del ponte é stata giudicata di estrema urgenza per il traffico di Precasaglio col capoluogo del man- damento. La generosa offerta del Duce é stata benedetta dalla citta- dinanza. QuePotirri?ritre.- -- eletpe,iaziirriii/1rtiFit,'; essere assimilate irir chi' Iedite -trtttd tende continuare a leggere questo giornale (che dal 1906 non ha. mai abbandonato il campo di battaglia per la difesa degli interessi italiani), e comprende che i giomali rappre'- sentano la ultima linea di dife- sa delle masse emigrate al'estero. E' un implicito dovere il sostenere e fare vivere la stampa coloniale, la quale ha il compito di riempire la lacuna nel notiziario fornito dai grandi giornali inglesi e fran- cesi, indicando i1 punto di vista i- taliano in tutte 1e quistioni inter- nazionali e dando complete infor- mazioni sugli avvenimenti del Re- gno. Lire 10.000 offerte dal Duce a Preeasaglio Purtroppo sappiamo che i nostri giornali non godono la considera.. zione alla quale hanno sacrosanto diritto per la missione che svolgono. Forse ha contribuito a cib un av- vicendarsi di giomalisti improvvi- sati ai quali mancava oltre che la cultura anche la comprensione e il senso di dignité della vita. Forse vi contruibuisce la percentuale al- tissima di persone semianalfabete che composero e compongono la buona maggioranza della nostra colonia. Comunque sia, i, necessario che coloro che ricevono il giornale, e lo leggono, facciano il loro dovere e paghino i due dollari di abbona- mento per I'anno 1932. Il giornale costa quattrini per la redazione, la tipogratia 1e spese postali, ecc. ed ogni lettore che lo riceve deve coo- perare a coprirne 1e spese. .r_. __v_P__. Jet, Fatta un'analisi critica della pa- rola ttmisticary messa quale attri, buto alla Scuola, ha affermato che questa parole. ie un richiamo a, una tradizione ideale che rivive tra- sformata e ricreata nel vostro pro- gramma di giovani (ascisti rinno- vatori, dei giovani la cui vigile preoccupazione é sempre stata il carattere tipico, 1'improrrta di no- biltit e di forza di tutti i grandi po- poIi nei momenti del loro maggio- re,sviluppo. "as; nel vaiore che la gioventit ha J,)fv'l'sdeirnture che si pub trovare 1a mgxom ' _ __.. ..pe ""0 'fasciu' ' . (t 11 dovere costituisce una legge che s'inquadra nel nostro secolo facendosi pit forte per le nuove esperienze, e la coscienza che lo regge é eoseienza nuova resa, pii1 ricca e pit vitale dal crogiolo di saeriflei e di eroismi da cui ie nata la vostra generazione b. Ieri mattina alle ore 11, a1 teatro (t Odeon b, rieeamente addobbato con trofei tii bandiere, dinanzi ad un folto e sceltissimo pubblico, composto di autoritis, giovani fasci- sti del Gut, della Milizia universi- taria e di molte signore, il dott. Arnaldo Mussolini pronunei6 una vibrante prolusione per il nuc- vo anno didattico di Mistica Fa- scista. . ttVog1io parlare a voi con cuore aperto - egli ha detto - vorrei dire con cuore paterno b. E con cuore aperto e paterno egli ha' in- fatti parlato ponendo dinanzi ai giovani il binomio coscienza e do- vere. Fatto un esame del grigio Perio- do della terza Italia quando la di- visione dei partiti, 1e Iotte, il poli- ticantismo privavano 1a gioventi1 di un comun denominators, quando 1'Ita1ia tradizionalista o rivoluzio- maria, massonica o papalina, re- gionalista o unitaria, divideva i giovani negli assenti e negli sviati, Arnaldo Mussolini ha detto del ri- volgimento portato dal Fascismo. (4 E' natuale e storete rr..uis-rrccy. cessario - ha sagging" 'TI' dott. Mussolini - che I'Italia fascista senta prima di ogni altra esigen- za, la neeessitk di infondere vita nuova nella educazione dei giovani e nel loro compito nel quadro ar- monico delle attivitit nazionalirr. ttll. Fascismo con una forza e una rapidita che hanno tutta l'im- pronta di un destino storico supe- riore, ha travolto queste miserie; ha sanato, rinnovato ridestato gli a- nimi e 1e coscienze. Saltando un, quarantennio di inerzia il Fascismo ha operate sul tronco millennario della stirpe. Su questa base com- pletamente diversa dalle preceden- ti, il nostro movimento ha imposta- to come presupposto della unita e della grandezza della Patria, i1 pro- blema della, gioventil italiana ry. Tutta I'opera del Fascismo is te- sa a creare la solidita della tami- glia, 1a serenitk della Scuola, la Religione come tessuto spirituale, a Patria come mondo ideale e rea- le. eQuesta é nelle sue linee essen- ziali I'azione rivoluzionaria del Fa- . gum-o. L'ULTIMO DISCORSO DI ARNALDO MUSSOLINI Qualunque operazione di banca e di investimento Interesse SUI r1sparm1 1n deposito Rimessedidanaro all'estero 6851 BLVD. ST. LAURENT QUASI PRESAGO DELLA *SUA MORTE BANQUE (lhlihl)llil0E NATIONALE "Coseienza e dovere" Un destino storico UFFICIO CENTRALE J"-"" MONTREAL CAPITALE VERSATO E RISERVA $14,000,000. ATTIVO OLTRE $147,000,000. ' o"-"-"""'"-"------------ .t. Gav. Avv. G. Leccisi, Direttore-Proprietario CORRISPONDENTI IN ITALIA: BANCA COMIVIERCIALE ITALIANA " BANCO DI ROMA CREDITO ITALIANO ' LAURENT J. PAQUIN. Gerente 3513;35on A' kl YOSTRA DISPOSIZIONE ttigt nostra esistenza - ha detto -- deve essere inquadrata in una marcia solida che sente 1a colla- borazione della gente generosa ed au'dace, che obbedisce a1 comando e tine gli occhi tissi in alto prehis ogni caso nostra, vicina o 1onta- na, piccola e grande, contingente ed eterna, nasce e tlnisets in Dio. lil non parlo qui del Dio generico che si chiama talvolta per sminuil 1ntinito, Cosmo, Essenza, ma: Dio nostro Signore, epeatore d "ctelo e della tegra, e del suo Figlis H aeeennato anche I'oratore al- la neeessiti1 di leberarsi, come nel... la politica, anche nel campo del- I'arte e del pensiero, da soggezioni e intluenze straniere, da ambizioni personalistiche, da attermaziont retoriche sempre fuori dello spiri- to e del costume fascista. eLa fede - ha concluso l'ora- tore - nella vita non deve essere soltanto il sussidio delle grandi ore, ma deve essere sempre presente nelle opere quotidiane, nelle azio- ni di ogni tempo. La fede é un in- centivo a progredire; 1a fede é co- me la poesia. Sono 1e forze che ci spingono verso la vita, verso 1e spe- ranze che consolano gli spiriti do- loranti e diynno alle anime 1e all verso 1e altitudini. Sentirsi sempre giovani, pieno lo spirito di queste verita supreme é come sentirsi in uno stato di grazia. Solo cosi si pub essere pronti a degnamente vivere e degnamente morire. Ecco 1a ragione delle formazionl educative che fondono, in sintesi compinta, l'addestramento fisieo col sense della disciplina, del do- vree, della fede. La coscienza delle esigenze del nostro movimento sto- rico implica i1 dovere di adeguarsi alla propria funzione nella vita nazionale. Se l'Italia avril questa giovent'il salda di volontk, chiara di idee, vo- litiva nei desideri, la sua storial seriveri1 pagine immortali e glo- riose. ? '11an , v "mum... my" e perdonera, suggapao, i mom dt-. fetti legati alle vicende dish" 1167' stra esistenza terrena b. P, li. Lo stesso linguaggio mistico ed eroico, severo ed unitario, contin- gente e storico, bisogna che sia parlato con la stessa forma, con la stessa fede in uno stesso giomo alla moltitudinirr. scismo. Ma la sua manovra é per quadri vastissimi. Siamo in tem- pi in cui 1a buona semente non pub essere affidata alla diffusione di un buon libro o ai maestrrsingo- q Vi sono valori morali nella no- stra vita di oggi che rivelano gli indici sicuri della potenza. La gene- razione che declina Ii attida a voi giovani come un retaggio sacro. Sono illuminati-da una fede arden- te e da una certezza consacrata dal martirio. Io guardo con cuore fer- mo a1 vostra domani. Ragioni mi- steriose, convinzioni politiche e re- ligiose eontortano i1 cammino della nostra esistenza. A voi giovani ca- merati l'augurio fervido di un 1a- voro fecondo mentre nel ricordo luminoso e santo di mio Figlio mi- stico e stoico dichiaro aperto Yan- no accademico della Scuola di Mi- stica Fascista del Fascio di Milano In I valori morali IDO-u-(wmmmmmé 0:0 -o-o--r-o-.t. g PATRIAE 'i'""-';";:""?, i - ANNO X et

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