i1 BOLLETTINO ITALO-CANADESE no del Natale di guerra 1916 il bersagliere Mussolini aggiunse nel suo diario di trincea del Carso un'altra pagina commos- sa di ricordi: "Ventieinque anni fa io ero un bambino puntiglio- so e violento. Alcuni dei miei coetanei recano ancora in testa i segni delle mie sassate. No- made d'istinto, io me ne andavo dal mattino alla sera, lungo il fiume, e rubavo nidi e frutti. Andavo a messa. Il Natale di quei tempi é ancora vivo nella mia memoria. Ben pochi erano quelli che non andavano alla messa di Natale. Mio padre e qualeun'altro. Gli alberi e l? siepi di biancospino lungo la strada che conduce a S. Cassia- no erano irrigiditi e inargenta- ti dalla galaverna. Faceva fred- do. Le prime messe erano per le vecchie mattiniere. Quando le vedevamo spuntare al di 16 della Piana, era il nostro turno. Rieordo: io seguivo mia madre. Nella chiesa c'erano tante luci e in mezzo all'altare, in una pie- cola culla fiorita, il Bambino na- to nella notte. Tutto cio era pit- toresco ed appagava la mia fan- tasia. Solo l'odore dell'incenzo mi provocava un turbamento che qualehe volfa mi dava istan- ti di malessere insopportabile. Finalmente una suonata dell'or, gano chiudeva la cerimonia. La folla sciamava. Lungo la stra- da un ehiaeehierio soddisfatto. A mezzogiorno fumavano sulla Sempre, accanto alla nobilté (i Mussolini, é vigile la sua forza. Ma quanta poesia e quanto colo- re nelle poche frasi autobiogra- fiche! Ecco yartista. Nel gior- SUA VITA cotta migliore qualitii di combustibile. Se e'é una Cosa che vale la pena di fare subito, é l'ordine del carbone necessario. II ri.. tardo eosta sempre mo- meta e piu' si aspetta e maggiore é il cqsto. Ae.. quistando il CARBONE MIGLIORE, yeeonomia é anche maggiore. Fatevi om la provvista del no.. Fateci Riempire Ora, ll Vostro DEPOSITO DI CARBONE stro MIGLIORE CAR- BONE. ADELAIDE L: " " " Toront "Provate una volta e comprerete sempre" BENITO MUSSOLINI EATON COAL CO. Telefon ANTRACITE AMERICANOE DI WELSH COKE E POCAHONTAS Giusto Peso Garentito Portiamo in qualsiasi parte della cittsi 2696 ne del campo con terribili mi- naccie. Gli altri bambini fug- girono spaventati, mentre uno di loro si buttava dall'albero so- pra cui era salito e si spezzava una gamba cadendo malamente. C'é, li' sotto, Benito Che non fugge. Egli si china sul Compa- gno, lo carica faticosamente sul- le spalle e si allontana adagio sotto il carico dolorante, men- tre il padrone, stupefatto del gesto, resta interdetto e disar- mato. L'impresa era fallita, ma l'amieizia trionfava salvando l'onore. Il padre, da romagnolo di razza, allevava rudemente il fi- orlio sopra cui vigilava assidua la dolcezza della mamma. I coetanei lo temevano; egli aveva sopra di loro un ascen- dente irresistibile. tavola i tradizionali e ghiottl cappelletti di Romagna. Quanti anni o quanti secoli sono passa- ti da allora?. . . .". Il selvaggio prigioniero Un solo incidente che gli suc- cesse in quegli anni basta a ri- velare la generosité e il corag- gio del futuro lottatore politico. Una volta Benito con altri ra- gazzi diede Yassalto a un melo cotogno. Durante la perigliosa impresa sopraggiunse il padro- Oggi, fatti uomini, essi ricor- dano ancora che "a quel bene- detto ragazzo non si poteva mai dire di no". Il suo istinto ade.. riva alla natura aspra e asciutta di quei monti inariditi dalle fra- ne e scarsi di vegetazione. Nei silenzi notturni e meridiani di quelle contrade le meditazioni 352 Queen St. W. Toronto di GIORGIO PINI Una veeehia donna di casa Mussolini, la Severina, si é con- fidata cosy sul ragazzo di allo- ra: "Pareva che Benito avesse nella testa una sua idea". Nel 1892, quando aveva 9 an- ni, il ragazzo selvaggio rimase prigioniero della scuola. Fu messo nel collegio dei Salesiani di Faenza. "Mio padre era dap- prima risolutamente contrario, ma poi fini per cedere. Nelle settimane che precedettero la mia partenza fui piu' monello del consueto. Sentivo entro di me una vaga inquietudine, pre- sentivo confusamente che colle- gio e carcere sono sinonimi, V0- levo godere, stragodere per le strade, per i campi, lungo i fos- sati, attraverso le vigne dai grappoli maturi, gli ultimi gior- ni della mia Iibertii". Ecco co- me Mussolini stesso ricorda l'addio: "Verso la meté. di quel- l'0ttobre tutto era pronto: abi- to, corredo, denaro. Non rieor- do che mi dolesse molto di la- sciare i miei fratelli: l'Edvige aveva allora tre anni, Arnaldo sette. Mi addolorava invece, profondamente, di abbandona.. re un lucarino Che tenevo in gabbia sotto la mia finestra. Alla vigilia della partenza mi bisticciai.con un compagno, gli sferrai un pugnO, ma invece di colpir lui, battei nel muro e mi feci male alle nocche delle dita. Dovetti partire con una mano fasciata. Al momento dell'ad- dio, piansi. Nel biroccino, tra- scinato dy un asino, prendemmo posto mio padre ed io. Allogam- mo le valigie sotto al sedile e ei ponemmo in marcia. Non ave- vamo fatto duecento metri che l'asino incespic6 e eadde. Brut- to segno! disse mio padre, ma rialz6 l'asino e continuammo. Il ragazzo era ostile agli sva- ghi comuni: il hallo e l'osteria. Di inverno rimaneva estranec ai giochi degli altri, prefel'iva rifugiarsi a leggere in una stal- la 0 ritirarsi in casa per delle giornate intere, lontano da tut ti, interrompendo la spontanea reclusione con corse precipitoss per quelle terre Che i ruderi di castelli medioevali dominano da piu' parti. ora estatiche, ora faticose gli perfezionavano lo spirito sane di osservazione, acuivano desi.. deri, incalzavano ia volonu', Ammirando fin d'allora quei cieli stellati che piu' tardi in- cantarono l'animo del bersag:lie re in trincea, il piccolo Benito percorreva con occhi neri e 111- centi quella altissima via Lat. tea che in Romagna si chiama "la strada di Roma". Durante il tragitto non face- V0 parole. Guardavo 1a campa- gna che eomineiava a spogliar- si del suo verde, seguivo il volo delle rondini, il corso del fiume. Attraversammo Forli'. La cittgi mi fece una grande impressione. Cero gia' stato, ma non ricer- davo piu'. Sapevo soltanto che mi ero smarrito e che mi ritro-) varono dopo aleune ore di ange- seiosa rieerea seduto tranquilla- mente al deseo di un ealzolaio che a me, fanciullo appena quat- trenne, aveva dato generosa- mente da fumare un mezzo si- garo toscano. L'impressione piu' forte che rieevei entrando in Faenza, fu provocata dal pon- te di ferro, che, gittato sul La- mone, congiunge la eitta' col borgo. Potevano essere le due del pomeriggio quando bussam- mo al collegio dei Salesiani. Ci vennero ad aprire. Fui presen- tato al censore il quale mi guar- d6 e disse: "Deve essere un ra- gazzetto vivace". Poi mio pa- dre mi abbraeci6 e mi bacié. Aneh'egli era molto commosso. Quando sentii rinchiudersi alle spalle il grande portone d'in- gresso, ebbi uno scoppio di la- grime". " Rimase prigioniero in quel collegio come un vero selvaggio ribelle spesso in lite con i com- pagni, finché fu espulso. I ge- nitori lo mandarono a continua- re gli studi all'Istituto Magi- strale di Forlimpopoli "Giosué Cardueci" diretto dal fratello del poeta. La personalité esu- berante e la vivacitti dello seo- laro disturbarono assai i pove- ri professors'. Tuttavia, essi, per la stima in cui lo tenevano, lo incarica- rono, quando aveva 'appena di- ciassette anni, di commemorare Giuseppe Verdi nel teatro di Forlimpopoli. Fu un grande successo. (Continua) Roma, agosto. Un almanacco degli italiani all'estero, curato da Franco Ciarlantini, deputato al Parlamento italiano, vedré la luce prossimamente. E' possibi- le intanto accennare alle carat- teristiche di questa pubblica- zione che vuole giungere utile e gradita ai dieci milioni di con- gazionali sparsi in tutto il mon- o. In una pagina introduttiva saré fatto cenno della vita dei grandi Tionieri italiani: naviga- tori ed esploratori di ogni tem- po. Prime, avrd 1a parola il Du- ce, che piu' di ogni altro siqore- occupa dei connazionali lontarfi. Seguiranno notizie sulla politi- ca estera dell'Italia fascista ed una illustrazione di tutto ei6 che si é fatto per la tutela de- gli italiani all'estero. Nella parte dedicata alla e- spansione italiana sard riassun- ta la storia della nostra emigra- zione nelle varie epoche e tutto quello che pu6 riguardare 1a vi- ta del connazionale emigrato. Saranno prese in esame le gran- di associazioni che sono centro di una particolare attivitd per gli italiani all'estero: l'Associa, zione Nazionale Combattenti e Mutilati, la Societé Nazionale 'Dante Alighieri e la Lega Na- vale Italiana; quindi il giorna- lismo con i suoi meriti ed i suoi eroi avrh una degna illustrazio- ne insieme all'opera svolta dai missionari. L'ANANACC0 DEGLI ITA.. LIANI ALL'ESTERO PER IL 1935 Ampie relazioni saranno de- dicate all'ade italiana all'este- ro, soprattutto per la sua fun- zione divulgatrice di italianita' al nostro teatro di prose. e di musica ed ancora alla espansio- ne del libro, alla cultura italia- na ed all'attivita' degli editori r. taliani all'estero. La Marina mercantile e da passeggeri,1a navigazione aerea ed il turismo saranno considerati nel loro mo- 'vimento, nelle loro organizzazio- ni e nelle realizzazioni raggiun-. te in questi ultimi anni, insieme alle Ferrovie ed all'industria al- berghiera. Questo almanacco vorra" a- vere un carattere eminentemem. te pratico e conterra' pertanto le notizie piu' diverse, insieme ad una piccola bibliografia sia italiana che straniera; vi colla- boreranno gli serittori italiani piu' noti e preparati per ciascu- na materia, e comparira' in for.. mato in sedicesimo grande, cor- redato, infine, di un abbondan- tissimo materiale fotografico e cartografico. Aill, , a) Iss, (ell 1ilE F, 'tiii , _ ""'"hr-o'i"i"iiFi'"i -tooooo-oootttotttt-"o"""""'t i M. MISSORI & CO. iatrcr CLAREMONT sj,_T_gL LL. 0101 t - TORONTO - ONTARIO t MMOMNO"OONONWOMMWWM MONETA ITALIANA FRANCOBOLLI ITALIANI LIBRERIA ITALIANA Uno dei centri affollati dell'Esp osizione di Toronto. "Art. Il.--- Con la data del 31 dicembre 1934 scade inderoga- bilmente il termine per la pre- sentazione delle istanze e recla- mi, ancora ammessi in via tut- t'affatto speciale pei mutilati e feriti di guerra, deeorati al v. m. e militari residenti all'este- ro, intesi ad ottenere la Croce al merito di Guerra. Con la stessa data scade an- che il termine per la presents. zione delle domande e dei re- clami per Croce al merito di guerra al valor militare da par- te dei marittimi". "Il Ministero della Marina--, Cabinetto- ha trasmesso un estratto del suo fogli d'ordini in data 12 giugno u. s. che qui di seguito si traserive: La Madre.- Lei é un fieca- naso, signore. Quando si ha moglie non si salvano le signo- rine; si Iascia yincombenza ai giovanotti! 99000099090000000909000001 SOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO3 DENTON , DENTON CONCESSIONI DI CROCE Comunicato del Consolato 217 Bay St. Stanza 401-3 EL. 5255-6 Res. LL. 4278 Associate con la Ditta MacDONELL & BOLAND AVVOCATO, N OTAIO ITALIAN o N. F. A. Scandiffio B.A. Fatica sprecata AVVOCATI VAPORI IN PARTENZA PER L'ITALIA 1 Settembre .. Conte di Savoia 15 Settembre ........... Rex 22 Settembre . . . . . . . Saturnia 20 Settembre Conte di Savoia 6 Ottobre . . . . . . . . . . Vulcania 13 october....-......... Rex 27 Ottobre ... Conte di Savoia ' Wtto "be woooowvoc r rwooooc §SCANDIFF10 M.D. t0.0o....0ooo.oo-ooooooe, '0066.000000000666606660003 -tf006000H0000.0t00tH000q KI. 6200 204 St. Clair Ave. West 0000000099099...oooooooooo -ooo-ooii4-iiio i) ii/ M. v; iiddiiid 'too-oo..- Dr. Donato Sansone MEDICO - CHIRURGO ORARIO d'UPFICI0t 12,30 - 2,30 e 6,30 - 7,30 Dott. P. Fontanella "t della R. Université di Napoli. Telefono KIngsdale 8025 592 SPADINA AVE. della R. Université di Napoli. Ore di ufficio: 10 - 12 a.m. 5 - 8.pan. Tel. MEIrose 3223 127 Grace St vieino College TORONTO 1 to 3 pun. 6 to 8 pan. 0 per appuntamento MEDICO - CHIRURGO DIAGNOSTICO SPECIALISTA IN MALATTIE INTERNE Per appuntamento Res. Tel. AD. 3859 Dottore e Chirurgo Dr. G. Glionna ORARIO D'UFFICI0 86 Gerrard West Michael A TORONTO 24 Agosto 1934 . ' $3..» a»: O . t o k. . t M.D. E ~urgo t o ncnto t 3859 t o Vest . ) g 900"". ram woooooooo mna FICIO: ,30 - 7,30 0 re. West