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Il Bollettino Italo-Canadese, 1 Jun 1934, p. 4

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Yonge and Gerrard Streets Branch TORONTO 2 Studio Fotografico Moderno 452 QUEEN STREET WEST Agenzia di Navigazione ERNEST S. SWALLOW Manager. ATTI _ NOTARILI ATTI DI RICHIAMO Quando, dal balcone di San Pietro, pronunciò le storiche parole: "Gran Dio, benedici l'l-- talia'"', era la prima volta che la massima _ autorità nel mondo cristiano _ pronunciava il: nome d'Italia, accuratamente evitato sempre dal cancelliere austria-- co del tempo, il principe di Met-- ternich. L'anno successivo, Pio Nono dava ai suoi sudditi una costitu-- zione nuova, che fu accolta da-- gli italiani dello Stato Pontifi-- cio e da quelli piu' illuminati di fuori d'esso, con grandi speran-- ze. Da un capo all'altro della penisola, i nostri padri gridava-- no: 'Evviva il Papa Re!" Nel 1846 il Cardinale Giovan-- ni Mastai--Ferretti saliva al tro-- no pontificale, aprendo l'animo alle speranze delle classi intel-- lettuali d'Italia. Gli eventi, però, si svolsero in modo affatto diverso. Sulle or-- me del Sommo Pontefice, Carlo Alberto concedeva il 4 marzo 1848, una costituzione anche ai suoi stati. Era il primo Princi-- pe italiano che seguisse le orme del Pontefice. Lo Statuto Italiano all'alba dello Stato Corporativo Poche sattimane piu' tardi, il piccolo esercito del Regno di Sardegna e Piemonte varcava 'l'arida sponda" del Ticino per andare incontro al colosso im-- periale austriaco. § ; La proclamazione dello Sta-- tuto aveva in quel momento il fascino delle cose ignote che at-- traggono gli animi e trascinano le folle all'azione. Non era sol-- tanto la distruzione delle caste sociali quella che veniva fatta collo Statuto, non erano i privi-- legi dei nobili e degli aristocra-- tici che venivano aboliti, ma sopratutto, era: -- implicità di-- chiarazione dell'indipendenza d'Italia che veniva proclamata come necessita' ineluttabile del-- la vita del popolo italiano. --_ La proclamazione dello Statu-- to Albertino fu segno di riscos-- sa degli Italiani; é da questa data che il Risorgimento Italia-- no entra nel suo periodo di azio-' ne. fays| Compiuto con la presa di Ro-- ma il ciclo storico della forma-- zione politica del regno d'Italia, lo Statuto veniva ad assumere l'aspetto di legge fondamenta-- le dello Stato, anche e se, pro-- prio immediatamente ' dopo la presa di Roma, esso subisse la, mutilazione prima, piu' impor-- tante che veniva dalle Leggi sulle Guarentigie. j Collo Statuto si era creduto di porre il popolo al governo della cosa pubblica, d'accordo con il Re, che sino a quell'epoca aveva rappresentato l'unico po-- tere dello stato. Le successive ampie modificazioni a questa legge fondamentale dello stato, imposte dalle necessità della vi-- ta e da quelle di una revisione di un'atto di sovrana concessio-- ne, un po' affrettato, s o rt o dalla divervenza delle opinioni correnti allora nel piccolo Regno di Piemonte e di Sardegna, mu-- tilarono in gran parte la legge fondamentale dello Stato Ita-- liano, 'come le stesse necessità della vita avevamo fatto della \Magna Cartha, che da molti se-- coli reggeva i popoli britannici. Anche quando, con il suffrag-- gio universale, sembròo di avere immesso il popolo al governo della cosa pubblica, non ci si e-- ra accorti che solo la borghesia era invece entrata a far parte di questo governo, e il popolo ne era restato completamente estraneo. Il popolo aveva un solo diritto: auello asinesco di votare la scel-- ta di coloro che avrebbero dovu-- to essere i suoi rappresentanti, ma che nella maggior parte dei casi non lo erano o non seppero esserlo, perché preoccupati delle loro posizioni personali piu' che del benessere del popolo, il qua-- le non può essere disgiunto da quello dello Stato. Scrive lo storico democratico Guglielmo Ferrero: "Perché lo stato liberale fu stato, accentra-- tore, dispotico? Perché era d'u-- na legittimità dubbiosa. Era riconosciuto per legittimo da u-- na piccola minoranza soltanto delle classi intellettuali, una parte delle classi alte e la mag-- gioranza delle masse essendo o-- stili o dissidenti. Il nuovo stato s'impiantava per un colpo di forza e per volontà di piccole oligarchie convertite alle nuove idee. Aveva quindi bisogno di tenere il paese sotto stretta sorveglianza, per impedire che la dottrina della volontà e so-- vranità del popolo gli si rivol-- tasse contro e che il popolo so-- vrano approfittasse della sua sovranita per ritornare all'anti-- co regime. . E' questa la trage-- dia della ' Rivoluzione Francese del 1848, e si ritrova nella for-- mazione -- dello stato italiano. L'errore di. Mazzini, di Catta-- neo, di Ferrari, fu questo: cre-- dere che nel 1860 si potesse fon-- dare il nuovo stato: agnostico e razionale sulle basi della libera volontà popolare. Non poteva g'nvece essere imposto alla mag-- gioranza che colla forza--coms fecero Cavour e Casa Savoia---- percké la maggioranza non lo capiva ancora e non lo voleva." A detta di questo storico de-- mocratico, dobbiamo convenire che lo Statuto aveva immesso soltanto la borghesia nel gover-- no della cosa pubblica. Ma li popolo ne era restato fuori. Scrive sempre Ferrero: "Ne se-- gue che di qui non si scappa; o si aspetta, a fondare la demo-- crazia, che la grande maggio-- ranza del popolo italiano sia scattolicizzata, il che----anche se fosse possibile -- richiederebbe molte generazioni, o é necessa-- rio intendersi coi cattolici." Ma il popolo italiano era as-- sente dal governo «della cosa pubblica, oltre che per i suoi principi -- religiosi, , anche per gl'interessi regionali e partico-- laristici, e anche per una ragio-- ne piu' generale che non é ita-- liana soltanto, ed é quella del gretto egoismo della borghesia che, in Frantia, in Inghilterra, aveva già monopolizzato gl'in-- teressi veri del popolo e se ne era fatta, volente o nolente que-- sto, sostituta. Carlo Marx lo aveva intravi-- sto nei suoi sogni utopistici in qualcuno dei quali ri trova un fondamento di verità. Ma non era stato soltanto l'ebreo tede-- sco ad intravedere ciò. Un nostro : grande ' Italiano, troppo disconosciuto sino ad og-- gi, Antonio Serbatti Rosmini, lo aveva intuito quando suggeri' a Pio IX un ben diverso Statuto da quello che questi fini' col proclamare. Raggiunta l'unità morale de-- gli Italiani attraverso il cimen-- to della Grande Guerra, rag-- giunta una certa maturità di coscienze, un certo sviluppo in-- tellettuale del nostro popolo; questi ' reclama la propria im-- missione nel governo della cosa pubblica, come era avvenuto nel '48 per la intelligente borghesia nostra, che però subito dopo la guerra sembra esaurita, esau-- sta. La Rivovluzione Fascista ha segnato il compimento di questi ideali. E' la Rivoluzione fasci-- sta che immette il popolo, ordi-- nato e disciplinato, nell'ambito del governo. Se per l'immissio-- ne della borghesia fu necessario lo Statuto Albertino, per quella del popolo é stata necessaria la Carta del Lavoro. Sia detto tra parentesi, é qui che la rivoluzio-- ne fascista é profondamente de-- mocratica. E' la piu' democra-- tica delle rivoluzioni, in tanto in quanto essa, ed essa soltanto, ha saputo immettere nello Sta-- to il popolo ed al governo dello Stato tutte le classi sociali. Essa differisce in ciò dalla rivoluzione russa, che non é al-- tro che la sostituzione di una classe con un'altra, di un'aristo-- crazia, quindi, con un'altra ari-- stocrazia. Essa differisce dalla rivoluzione francese, che non é altro che la immissione di una classe sola al governo colle clas-- si già esistenti. Essa é diversa dalla rivoluzione inglese e da quella americana per le stesse ragioni. La rivoluzione fascista é uni-- ca ed é la piu' completa. I suoi detrattori scambiano gli acci-- denti, i particolari, col generale; scambiano l'ordine e la discipli-- na con le quali il popolo viene immesso al governo della cosa pubblica, con il generale che é l'atto stesso della partecipazio-- ne del popolo al governo. Dopo la rivoluzione fascista, erano necessarie piu' ampie mo-- dificazioni allo Statuto elargito da Carlo Alberto, per il quale lo sfortunato Re sacrificò la coro-- na e la vita, pur di restarvi fe-- dele, rendendosi sacro all'Italia e agl'Italiani. Ma queste modi-- ficazioni non sono contrarie al-- lo spirito animatore dello Sta-- tuto, bensi' ne aggiornano: la portata, giacché "la legge fon-- damentale dello _ Stato--come diceva Cavour, a proposito pro-- prio dello Statuto -- deve vive-- re la vita della nazione, e se fos-- se inamovibile costituirebbe co-- sa contraria al buon senso ed ai bisogni della vita'", anzi, sareb-- be una contraddizione della vita stessa. Come istituzione fondamen-- tale dello Stato, come principio dell'azione gloriosa del Risorgi-- mento, lo Statuto di Carlo Al-- GROTTESCA AVIDITA' SERBA. IL PRESIDENTE DELLA SCUPINA FARNETICA di "proprieta" adriatiche Mandano da Belgrado: "Una nuova singolarissima manife-- stazione adriatica del partito governativo serbo merita di es-- sere segnalata. Essa é avvenu-- ta a Régusa in occasione del viaggio dei parlamentari jugo-- slavi sulle coste dalmate e a Corfu'. In risposta al saluto dei r a p p r esentanti ufficiali della città di Ragusa, il presidente della Scupcina, Kumanudi, ha in un discorso dichiarato niente meno che l' Adriatico rappresen-- ta una proprietà jugoslava ina-- lienabile, inconquistabile e indi-- visibile" . Il Presidente della Scupcina ha aggiunto che "gli jugoslavi non hanno mai pensato di pos-- sedere il mare come mezzo di conauista e di soggiogamento di altri popoli e Ragusa ha mo-- strato con la sua saggezza ma-- tura quale politica si debba se-- guire".. "L'avidità conquistatrice dei circoli ufficiali serbi non cono-- sce limiti: é addirittura deliran-- te. Ai programmi espansionisti terrieri consegnati in numero-- se cartestampe e in orgogliosi statuti dei quali abbiamo già dato espressivi documenti, si ag-- giunge ora, con le nuove parole ufficiali di Kumanudi, la riven-- dicazione della proprieta inte-- grale -- dell'Adriatico, del mare che bagna le coste di ben quat-- tro Nazioni, aggiungendo all'i-- taliana, l'albanese, la greca, con riserva per quella croata della quale rimangono in definitiva da precisare i destini in rappor-- to con i serbi. berto é sempre un monumento di vita civile del nostro popolo, é sempre il cardine fondamen-- tale dello Stato italiano, é sem-- pre la legge che unisce il popo-- lo alla gloriosa dinastia di Savo-- ia, colla quale gl'Italiani seguo-- no il cammino ascendente della loro nazione, verso quel merita-- to destino che il nostro amato Sovrano indicava nel suo di-- scorso per l'inaugurazione della 29.ma Legislatura, quando affi-- dava a questa il compito che le generazioni future considere-- ranno nobile segno di civiltà, quello di recare al governo tutte le classi sociali del popolo ita-- liano, attraverso lo Stato Cor-- porativo le cui linee massime vedono oggi la luce per opera del piu' grande statista viven-- te: Benito Mussolini. --Proprio quello che succede a me con i miei reumatismi, ca-- ro signor dottore! no da . fissare e si può anche pen-- sare che il diversivo del mare debba servire solo alla politica di Belgrado per coprire i dolori della terra sempre meno unita, tranquilla e sicura, a giudicare dall'attività del capestro che funziona alacre per rispondere agli insoluti problemi nazionali. --Mi avete fatto spendere un sacco di quattrini per ripararmi l'automobile e va peggio di pri-- ma! îÒÒÒ"ÒÒÒÒÒÒÒÒÒÒÒÒÒÒ…: $ Dr. M. V. Cosentino È + DENTISTA -- f 9099999990 90999000000090909 ;0"000000000000"0000000 L Dr. Donato Sansone MEDICO -- CHIRURGO ORARIO D'UFFICIO .1 to 3 p. m. 7 to 8 p. m. o per appuntamento della R. Università di Napoli. Telefono KIngsdale 8025 KI. 1011 Bank of Commerce Bldg. 592 SPADINA AVE. College & Yonge Sts. Chi la fa l'aspetti Canadian 1 Giugno, 1934 Room 107 T. Mari i

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