il BOLLETTINO ITALO-CANADESE La crisi austriaca, giunta a un punto culminante ha ri- cacc1ato 1nc11etro uaua scena mTernaaonale 1 due promexm, pur cosi' importantl e tll Interesse unlversale, ael alsarmo e del IunZ1onamenT0 (161131 Lega delle naziom. La tens1one ausrro-teaesea na ragglunto 11 massimo nelle umme setu- mane, Il governo ausuiaeo 11a Iatto un passo u1tic1ale presso queuo teaesco accusanaolo a'1ngerenza negli anari mterni tielrAustr1a a uanno dell'indipendenza til questa; il governo tedesco ha respinto nettamente il reclamo, e al- lora l'Austria ha avviato 11 rieorso alla bocieté. delle nazio- m, e prlma ancora di presentarlo utricialmente ha sottopo- sto it relativo macemme Gocumentarlo a Itoma, a Parigs, a Lonara. Le tre grandi potenze cosr interpeilate hanno e- messo una diet1iaraz10ne comune rioaaenao 11 principio del- l'111a1penuenza austmaca. Lontemporaneamence a queste 4.1111111 e rest/110111 sul terreno irternazmnale, la Sltuazione "gamma na 511mm 1a prova deua grave r1v01La soeialista, uomaTa con energla Gal v1ce-conce111ere Fey, ma one SI p110 raglouevolmente temere lasci dietro di sé, come per lo piu' in simili casi, un sedlmento di rancori chepotreboe portare mom elementi della ormai distatta e disc1olta soeialdemo- craZIa nel campo del nazionalsocialismo, rinforzando l'oppo- Slzione al presente governo Iederale. Occorre tristinguere nel proolema austriaco i dati antichi e tondamentali dai nuovi. Quest'ultimi sono presenti alla 111811126 tli tutti: lo sv1luppo preso dal movimento naziona- Rimangono, in ogni caso, quelli che abbiamo chiamato i dati antichi, fondamentali del problema. Occorre rendersi conto che l'Austria, quale é uscita dal trattato di San Ger- mano, é sostanzialmente uno stato nuovo. Esistevano una volta i paesi ereditari degli Absburgo; -é esistibo fra il 1867 e 111918 1'aggruppamento dei paesi "di qua dalla Leitha" -di cui faceva parte anche la Boemia; non era mai esisti- to uno Stato austriaco propriamente detto. Questa nuova ereazione la si sarebbe potuta paragonare -__ data anche la costituzione federale che l'Austria si é data - a una secon- da Svizzera, se non ci fossero stati di mezzo tre fatti: la comunanza di lingua e di stirpe con la Germania (sentita ben altrimenti che dagli Svizzeri tedeschi, i quali han fat.. to parte a sé da sei secoli); yesistenza di una capitale. Vienna, che é stata capitale d'impero ed é uno dei grandi eentri europei; la posizione dell'Austria propriamente det- ta sulla grande via danubiana e la permanenza' dei vincoli di gran parte dell'economia austriaca con la economia da- nubiana. Su quest'ultimo punto __ sull'esistenza, cioé, di un problema economico austriaco sorto con lo smembra- mento dell'impero austro-ungarico __ tutti sono concordi, e i governi dell'Europa occidentale nim hanno cessato dal discutere insieme sui modi di risolverlo. tr socialista in Austria; 1a,1upercussi0ne conseguente sulla s1tuazione at1striaca dell'askesa al potere del nazionalsocia- lismo in Germania; il timore Che l'andata al potere in Au- stria di un governo nazista signitieasse 'l'Anschluss' di fatto; la creazione del governo autoritario Dollfuss, appog- gato essenzialmente alle Heimwehren, che ha proceduto alla dissoluzione del nazionalsocialismo, alla eliminazitme politica e infine alla dissoiuzione (dopo la rivolta) della socialdemocrazia; l'emigrazione dei nazi austriaci in Ger- mania, la polemica ufticiosa e ufficiale dei due governi au- striaco e tedesco e la tensione sempre piu' grave fra i due. Uno stato di cose, insomma, Che ha diffuso largamente il timore di eolpi di testa, di conplicazioni armate, largamen- te pericolose per la pace in Europa centrale. A questo acutizzamento della -situazione, a questi perieo- li immediati si pu6 ritenere che unAntervento diplomatico eoneorde ed energico delle tre Potenze (Italia, Francia, In- ghilterra) potrg ovviare. Non é da dubitare, inoltre, ohe il governo italiano abbia pres tutti i provvedimenti neces- sari per tutelare, checché uccada, i diritti e gli interessi dell'Italia. Pure anche questa nuova frase, particolarmen- te pericolosa, del problema austriaco non potré conside- rarsi superata e chiusa finché da una parte la situazione interna austriaca non alobia realizzabo compiutamente un nuovo assetto statale organico e dall'altra la Germania non abbia esplicitamente rinunciato, in parole, in fatti e in i- spirito, a toccare l'indipendenza austriaca. La difficolt2 é che,' per una quantité di ragioni (e qdi la parole. "ragioni" va presa nel suo sense piu' largo, inclu- dente anche sentimenti, pregiudizi, ricordi storici, rancori di popolf e diffidenze di governi), il problema eeonomieo austriaco rischia subito di degenerare in politico. Squisi- tamente politiche sono le due soluzioni piu' radicali: Ans- ehh1ss' e ristabilimento della monarehia austro-ungarica. 'L'Ansehluss' -- a parte le difficoltg interne che creerebbe alla stessa Germania, spécialmente oggi che 1a riforma centralizzatrice hitleriana ha fatto sparire i hinder - si- gnificherebbe l'accerchiamento della Cecoslovacchia da parte del germanesimo, gravitazione délla Germania verso Trieste e l'Adriatico, la possibilitit di attrazione dell'Un- La pace e l'equilibrio nell'liuropa centrale secondo la concezione di Mussolini .(Continua dalla 1.a pagina). dizio del Franchetti: "Non é pa- radosso l'asserire che lo State italiano ha, nelle provincie del Mezzogiorno e in Sicilia, rista- bilito la feudalitst a profitto del- le oligarchie loeali". Riguardo alla politica economica governa- -tiva (innahzi tutto, la politica doganale, Ttla non questa soltan- to), si sfrondano qui esagerate accuse regionalistiche; ma si ri- tiene tuttavia di dover conehr. dere, che, mentre essa politica si sarebbe dovuta svolgere, nel senso di compensare l'inferiorr, tir naturale del Mezzogiorno, si svolse invece in senso contrario, aggravando le conseg'uenze del- l'inferiorita' medesima. All'azione del governo fasci- sta nel Mezzogiorno lo Zingali ha dedicato il secondo volume. Il punto di vista di Mussolini-- e quindi del Fascismo --rt si pué riassuinere con queste parole di lui: "lo sono ferocemente unita- rio, ma appunto perehé sono fe- roeemente unitario credo che non ci sia benessere 'nazionale s en2a benessere regionale". Cioé: niente regionalismo, ma azione effettiva a favore delle privineie piu' bisognose, perché --son0 ancora parole di Musso- lini- "si livelli e scompaia que- sta differenza che spiritualmen- te non esiste piu'." Quindi il nuovo eriterio secondo cui il Mi- nistro dei Lavori Pubblici "do- vrebbe quasi trascurare l'Italia da Roma in su e dovrebbe ave- re oeehi, orecohi e fondi soltans to per l'Italia meridionale,e le Isole". E' cosi' nella partita "ineasso" Io Zingali, in base al- le sue numerose, minute, stati- stiche, conclude: "é indiscutibi- le che il, Fascismo, in perfetta armonia a tutti gli altri aspetti della sua politica, abbia - ri- spetto allo stato di cose che tro- v6 andando al governo - Chia- mato a contribuire alle entrate dello Stato molto " piu' la zona piu' rieea (Nord) e notevolmen- te di meno la zona piu' povera (Sud)". Di fronte al danno ces- Che Cosa Ha Fatto Mussolini Per il Mezzogiomo d'Italia gheria nell'orbita tedesca e la ripresa del 'Drag nach Osten' germanico. Il ristabilimenio degli Absburgo sui troni di Austria e di Ungheria associati in unione personals (simile a quella esistente nel secolo scorso tra Svezia e Norvegia), anche se fosse gradita alla maggioranza della popolazione au- striaca e sopratutto di quella ungherese, non é detto che da sola risolverebbe i problemi economici dei due paesi. Ma é sempre l'aspetto politico quello che predomina. E' noto che i tre Stati component] la Piccola Intesa sono violentemente contrari ad una restaurazione absburghese; che anzi uno dei principali fOndamenti delNntesa é preci- samente in questa contrarieté. I timori dei tre Stati si comprendono: essi pensano che l'associazione dell'Austria eoll'Ungheria rafforzerebbe gié per se stessa le rivendica- zioni ungheresi; e che inoltre una restaurata monarehia absburgese tenderebbe, inevitabilmente, alla ricostituzione della vecchia monatehia o almeno di gran parte di essa: aspirerebbe per lo meno a t0gliere la Slovacchia ai Cechi, la Transilvania ai Rumeni, la Croazia e il Banato ai Serbi. L'Italia é abbastanza forte per non temere nella stessa misura di questi Stati minori l'eventuale espansionismo ab- sburgico; é evidente, tuttavia, che aneh'essa dovrebbe met- terlo ih conto. V'é, piu' modesto ma altresi' con minori diffieoltd politi- 'the e con la possibilit2 di tutelare gl'interessi degli Stati vicini, il progetto italiano dei trattati economici bilaterali. L'Austria, ad esempio, ooncluderebbe degli acocrdi con YI- talia, la Germania, la Cecoslovacchia, yUngheria, ecc. Al progetto italiano era stata fatta in Francia buona acco- glienza; e la collaborazione dei due Kpaesi per la soluzione dei problemi eeonomiei danubiani (e quindi, per una buona parte, del problema austriaco aveva avuto un felice avvia- mento. Purtroppo gli avvenimenti interni francesi, Ya- cuirsi del conflitto austro-tedesco, la pemanenza del dis- sidio franco-tedeseo per il disarmo, e ora anche la situazio.. ne interna austriaca hanno ostacolato lo svolgersi di quei promettenti inizi. Giova augurare che se ne abbia una ri- presa al piu' presto. _ Come soluzione Permanente economica é stata presenta- ta piu' volte l'idea della confederazione danubiana. I paesi della ex-monarchia, cioé, formerebbero una specie di unio- ne doganale. Viene in mente lo 'Zollverein tedesco del se- colo sdorso, che é considerate come uno dei fatti precursori del "Seeondo impero". Forse la maggior varieté ls il Tnag,'- giore equilibrio di grandezza tra i vari Stati della even- tuale confederazione non permettono un'assoluta rispon- denza dei due casi; pure, l'elemento politico della combina- zione é ineliminabile giii per il fatto che l'Ungheria non ritiene di poter accedere a nulla di simile finché non ven- gono prese in considerazione le sue richieste di revisione territoriale. Una simile conferazione economica si presen- ta agli occhi di molti, per una parte come una pieeola In- tesa allargata, per l'altra come uno Stato albsburghese ri- sorto. sante, sta per il Mezzogiorno il lucro emergente: mentre ha pagabo memo, ha avuto di piu'. Di fronte ad una percentuale del Mezzogiorno per la spesa in opefe pubbliche de135,60 dal 1860 al 1922, ne sta una di 45,- 50 dal 1923 al 1932: da poeo piu' del terzo a quasi la meta. Sono 6000 chilometri di stracte nuove, oltre le trasformaziom radicali di quelle esistenti ad o- pera dell'Azienda autonoma. So- no i 217 chilometri di dirama- zioni primarie, i 629 di dirama- zioni secondarie, i 261 di distri.. buzioni ur/bane dell'acquedotto pugliese. Sonoi nuovi acque- dotti del Basento e dell'Agri nella Basilipata, gli acquedotti di Favara, di Montescuro e del- le Madonie in Sicilia, altri anco. ra nella Calabria, negli Abruzzi, nella Sardegna. E, senza conta- re macelli, lavatoi, ospedali, ca- se popolari, scuole, sono le fer- rovie: il rapido allestiment? della direttissima Rdma-Napoli (mezzo miliardo di spesa contro 158 prima della Marcia su Ro-, ma); 138 chilometri di nuove' ferrovie aperte in Calabria e' 100 in avanzata costruzione; 170 chiometri in piu' nella rete a scartamento ridotto della sr. 'cilia. Poi le opere marittime 2(1avori per yampliamento del 'porto di Catania e di Cagliari, per la sistemazione dei porti di Messina e di Palermo), idrauli- che (regolarizzazioni di corsi di fiumi e di torrenti e di baeini montani in tutto il Mezzogior- no, la Sicilia, la Sardegna, che hanno per yagrieoltura meri- 'dionale "un'importanza sempli- cemente incalcolabile"), yopera di ricostnuzione delle terre sconvolte dai terremoti. Ma non si tratta solo della politica di lavori pubblici, anche se in questa é state riconosciu- to il fulero del problema. Si tratta del finanziamento ai co- muni mediante la Casa Depositi e Prestiti; dei provvedimenti per promuovere 1'irrigaaione; della battaglia del grano, inte- , itll '9." ressante in prima linea il Mez- zogiorno agricolo; della legge sulla bonifica integrale, di cui pure si é avvantaggiato special- mente il Mezzogiorno; della pro- tezione doganale all'economia di questo e di tutta la politica commerciale, per cui lo squili- brie preesistente tra industria e agricoltura é stato in molta parte eliminato. Da tutto ci6 e dalla politica igienica, da quella scolastica, dallo sviluppo del Dopolavoro, dell'Opera Naziona- le Balilla, l'elevamento assoluto e relative di livello dei Mezzo- giornorehe in base agli indici statistici piu' diversi lo Zingali mostra cosy nel campo eeon0-. ,mico come in quello fisico (riis mo della diminuzione della mor- talité piu' rapido), civile, mora- ,le. Di contro agli omicidi annui diminuiti da 4125 a 1396 stan- no l'alfabetigtno e la frequenza delle seuole aumentati relativa- iicti.r.lllpri.s?.)to §CABOT MACARONI Co. "o-oo-tot-too-ooo-tooo." b,00.-ootootoooootoooooooooootottoo.-tttt Law piu' rapido), civile, mora- i' sitt'f1ci2biitgiihligeettzde1lda1. E l pl .cent,ro agli omicidi annu1 t $1000 per assicurare la perfe- t diminuiti da 4125 a 1396 stan- a zione tlei lavori. t no l'alfabetismo e la frequenza t 298 Simcoe St. AD. 4683 . delle scuole aumentati relativa- to-o-o-ood 999.000006000000990...booooooe00.09066090990099009900 _ / '--oooo-ooooooooo-oo-dd In Qualsiasi Tempo E In Tutte Le Ore Per Gustare UN BUON PIATTO DI MACCHERONI (lL/VIII-ll-Irie Ill:::",,,,)?) siate sicuri di avere nella vostra dispensa un bieehiepe di Hamilton, Ontario lnsistete per la Marca Telefonate il vostro ordine KIngsdale 6151 che vi sara' fornito dalla mente piu' nel Mezzogiorno Che nel resto d'Italia. Non sembri azzardato il dire --eonclude lo Zingali - che il Fascismo ha fatto compiere al Mezzogiorno in dieci anni "tan- to cammino quanto probabil- mente non ne aveva percorso in Jsessanta". t"'"",t"tt,ttttt,ttf""'t, t L. PERFETTI t t Gift elettricista nel Regio o o Governo Italiano . t C0NTRATTORE, t IMPIANTI "ELETTRICI PER MOTORI E ILLUMINAZIONE Riparazioni di ogni specie. Eiettricista 23 Marzo, 1934