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Il Bollettino Italo-Canadese, 5 Jan 1934, p. 5

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---Avete ragione! - disse il conte Marot. - Ma con quella Vipera, fa duopo adoperare ogni prudenza; una rappresaglia im- mediata potrebbe tornar fatale a noi. ..-Si'. . . si'. . . . state atten- figli miei! - esclamé la si- ra Tivara con accento di teghiera. - Lasciate fare a rio; non precipitiamo nul- Jman sorrideva e Maryda. A- vrei voluto leggere in quell'i- stante nel suo cuore, nel suo cervello. Chissa' quanti propo- siti feroei contro noi! Oh! ven- ga presto il memento di schiac- _eiarla, altrimenti non sara' lei, ma noi Che soHriremo per ca- gion sua! -Avete veduto con quale im- pudenza si é presentata a noi sotto il suo falso nome, il suo falso idolo? - eselam6 Elena f r e m e ll t e d'indignazione. - N6 ha avuto il minimo sussulto innanzi a te, Gisella, né innanzi a voi, conte Marot, eosi' atroce- mente colpiti dalla sua mano. Soltanto i suoi occhi, scontran- dosi coi miei, non potevano na- scondere il lampo di gelosia, di rabbia che le destavo. La sua perfida anima doveva fremere quando voi, conte, vi occupa- vate di me, quando Diego si ri- volgeva alla sua fidanzata ed 5 Gennaio 1934 -L'edizione delie Cpere corn- plete del Guicciardini negli "scrittori d'Italia" di Laterza si é aeereseiuta di un volume importantissimo cogli "Scritti politici e rieordi" a cura di Ro- berto Palmarocchi. Sotto il semplice titolo. unico autorizza- to, di "Ricordi", sono qui ripro- dotte le due se-ie di pensieri (in grte identici o analoghi) Che 1 eravamo abituati a ehiamare --dal titolo Iorc date dal prime editors- "Riccrdi politici e ci-, vili". vSono, come si sa, massi- me fissate sulia carta dal Guie- ciardini per istruzione e guida dei propri figii: la politiea vi entra spesso, ma sotto l'angofo it BOLLETTINO ITALO-CANADESE Odio Di Araba do Mario torné, si kn tutti attorno a Ciiu',,'iii' is'"i,ij"c'ifu, dlini C'""? 'i-Cr';.:' ar 20% 3- fl DI CAROLINA INVERNIZIO af- lui -Kabila é persuasa - disse ---che nessuno di voi l'ha rico- noscigta e Che tutti la compian- gete per il suo svenimento. Le ho lasciato eredere di averla eondotta Via, prima che si ria- vesse, nel timore Che, risve- gliandosi qui, tradisse con un gesto 0 una parola la sua iden- tita'. L'ho laseiata avvertendo- la di mandare Zila da me onde darmi sue nuove ed avere le mie istruzioni. Adesso a noi: Diego e Rigo, ho bisogno dell"o- pera vostra. -Siamo pronti. .--Aseoltatemi.-. Mario spiegé tutto il suo pia- no, e fu cosi' che la mattina Zila port6 alla padrona l'ambaseiata di Iman, che l'avvertiva come Diego si recherebbe da lei nella giornata, e i due biglietti da vi- sita che yaraba disse di aver trovati in portiperia. -La padrona vi aspetta con grande impazienza: badate che oggi é molto bella: state in guardia.-- Diego sorrise e 1e sussurr6: ---.Non temere, buona Zila; io sono come il tuo Kazil: la bel- Nel pomeriggio, Diego, Seve- ramente abbigliato a lutto, si presentava alla palazzina di Kabila. Zila lo ricevette e gli disse a voce bassa: per sapere ei6 che era avvenu- to. Egli sorrideva. visuale della condotta di un uo- mo private, secondo i propri interessi. E' il "particulare" guicciardiniano, il famoso "par- ticulare", che gli procuré il giu- dizio morale negativo di Fran- cesco De Sanctis. E' un fatto, Che nei "Ricordi" il Guicciardi- ni consiglia ad adattarsi e a pensare ai casi propri; ma que- sti consigli (ehe poi non vanno mai interamente disgiunti dalla considerazione dell'utile cornu- ne) non sono posti da lui sotto le categorie della virtu' e della grandezza. Guicciardini tollera il male, non lo idoleggia, nk gli cambia i oonnotati. E perei6, se il De Sanetis ha ragione, Appendice No. 40 - Mentre cosi"parlava, sedette sul basso divano, facendo cenno al giovine di porsi vieino a lei. --Non so come le vostre so- relle, le donne vostre, abbiano il coraggio di sopportare quelle spaventevoli Visioni! .-Voi siete tutti buoni con me, - rispose con doleezza Ka.. bila - benehé vi ricordi una razza Che avete ragione di ma- ledire. Io sto meglio, oggi, ma ho il cuore ancora oppresso da quell'orribile spettaeolo.- Diego obbedi', mentre Kabi- la proseguiva: - ---Esse hanno il conforto di vedere come i loro cari abbiano saputo affrontare la morte, non cedendo Che sotto ai colpi dei codardi assassin}; dopo essersi -Prineipessa, mi perdonere- te questa visita forse importu- na, -- disse. - Ma ero ansioso di avere personalmente vostre nuove. -Signor Belmonte, -. bal- bett6 porgendogli la bruna ma- nina, che Diego si porté alle labbra. Poi riprese la sua tranquilli- ta' apparente, lo condusse fino al piccolo salotto dove Kabila attendeva, e sollevato un lembo di tappezzeria, disse: --Padrona, é qui.--- Kabila andd incontro al suo Visitatore, commossa come una faneiulla che riceve una prima visita d'amore. lezza del corpo non .mi seduce; saprei morire come lui, piutto- sto che insozzarmi con quella femmina senza cuore, senza pudore.s--. A _ Come egli sa distinguere il bene ed il male, anche se finisce per acconciarsi al seoondo, cosi' le sventure della patria gli sono ben note e non lo lasciano indif- ferente. La sua opera massima, la "Storia d'Italia", l'attesta. Sempre il De Sanctis, dopo aver rilevato che il periodo storico trattato dal Guicciardini "si pu6 chiamare la tragedia italia- na, perché in questo spazio di tempo yltalia dopo un vano di- battersi cessa in protesta dello straniero", esce ad affermare Che il Guieeiardini "non ha pur sentore dell'unita' e del signifi- cato di questa tragedia". Se- condo lui, l'insieme sfugge allo storico fiorentino: "La Rifor- ma, la ealata di Carlo, 1a lotta tra Carlo V e Francesco I, la trasformazione del papato, la caduta di Firenze e l'Italia bi- Janeiata di Lorenzo divenuta u- na Italia definitivam en te smembrata e soggatta: questi fatti generali, preoccupano me- no lo storioo Che yassedio di Pi- sa ei piu' oseuri pettegolezzi tra. principi". E' un giudizio che sbalordisce. Di fronte ad un ingegno come il De Sanetis, si ha timore a parlare di canto- nata; eppure é difficile adope- rare altro itermine. Proprio "l'Italia bilanciata di Lorenzo" e il punto di partenza, nettissi- mamente segnato, della storia del Guicciardini; e il capovolgi- mento delle condizioni italiane, a cominciare dal rompersi di quell'aeeordo e dalla discesa di Carlo VIII, inizio delle invasio- ni oltremontane, é il tema enun- ciato e svolto dallo storico. Cer- to, il Guieeiardini aura da stori- co, non meno Che da precettista, "il particulars", e lo cura in doppia direzione: col racconto minuto dei fatti, e eoll'indagine dei motivi personali, egoistici, dei singoli attori. Ma ci6 non signifies ch'egli perda di vista i risuhtati generali degli avveni- menti: al contrario, 1e conse- guenze derivate agli stati e ai popoli italiani,'e a tutta 1'Ita1ia considerata unitariamente, da politiche particolari come quel- le di Ludovico il Moro, di Ales- sandro VI e dei Venezioni for- mano il 'leit motiv' della sua e- sposizione . _ .. _ A Zila gli bacié commossa la mano. Precisamente il concetbo di una storia unitaria di Italia, in cui si intreeeiano le storie par- tieolari dei singoli Stati, é uno dei tratti fondameutali dell'ope- ra guicciardiniana, e basterebbe da solo a fame la grandezza. E questa grandezza fu ben vista quando dice che il Guicciardini non ha illusioni, non vede rime- dio alla corruttela del mondo (e dell'Italia in partieokrre), non I'ha piu' quando gli rimprovera di avvolgersi in quella corrutte- la, di farsene la sua saviezza e la sua aureola. Passi ancora per la' saviezza; ma yaureola é pro- prio di troppo. A Kabila aveva lasciato cadere le mani e mostrava gli occhi pieni di lacrime. -Voi non avete nessuna col- pa, principessa, in quanto é suc- cesso; voi siete innocente come Iman, - disse gravemente Die- go. - Kabila tradi' i suoi fra- telli, come tradi' gl'italiani, ed é fortuna per lei l'esser morta, altrimenti le sue vittime sa- prebbero prendere una rivinci- ta tale, da farle soffrire quanto abbiamo sofferto noi tutti per cagion sua. Voi stessa ci aiute- reste a punirla. ---Oh! si'. . .. perché tutta la mia anima vi appartiene, --dis- se Kabila frenandosi a stento e volendo dominare il giovane, non soltanto colla potenza am- maliatriee della sua bellezza, ma altresi' con Cineanto della bonta'. - --Allora la mia defunta ami- ca mi ha ingannata, protestan- dosi innocente! - balbett6, e si nascose il volto fra le mani, continuando con accento di spa- simo: - E dire che l'ho difesa contro tutti! Oh! come sono stata ingenua a prestarle fede! Perdono, perdorrol- Quando l'Oriani seriveva, in quella specie di bilancia su cui si é abituati a collocare Machia- velli e Guieciardini; chi era av- Vezzo ad andar su era Machia- velli. L'Oriani, che amava la contraddizione delle opinioni correntin volle roveseiare la po- sizione, nel saggio dedicato al Segretario fiorentino, che fa parte del volume 'Fino a Doga- li'. Egli sostenne che il Ma- chiavelli fu un osservatore Poli- tieo, non un creatore della scienza politica. Pur senza sob. toscrivere all'ardita sentenza, si deve confessare che i rilievi sul difetto di metodo e su certe la- cune d'indagine nel Machiavelli hanno una portata non trascu- rabile; e -felice panticolarmente " la rappresentazione del Ma- chiavelli come artista, piutto-- stoché come scienziato puro, Confrontandolo con Guicciardi- ni; l'artista il letterato lo scrit- tore é Machiavelli". Di questo parallelo saranno oggi piu' fa- cilmenhe accettati gli elementi positivi chei negativi. Se al Machiavelli, nonostante ogni ri- serva e ogni divergenza d'inter- pretazione, PT é possibile ne- gare un pesto insigne nella sto- ria della scienza politica, d'altra parte il Guicciardini grandeg- gia sempre piu' non solo come storico e politico, ma come scrittore. Ai suoi lunghi perio- di non si muove piu' il rimpro- veino di ciceronianismo retorico e di pesantezza cinquecentesca, perché si é d'aceurdo nel ricono- scere, che nell'ampio svolgimen- to, alla strwttura spesso compli- cata risponde la larghezza e la complessita' del pensiero. "Ei dice cose, e voi dite parole", fu detato di Michelangelo poeta; si potrebbe ripetere di Guicciardi- ni prosatore, in confronto ad al- tri prosatori cinquecenteschi dai ioeriodi cieeroniani. E oggi si esalta giustamente in Guic- ciardini l'aderenza della forma al pensiero, aderenza che rag- giunge il culmine della perfezio- ne precisamente nei 'Ricordi'. Se nei 'Ricordi' e'é un mora- lista, per quanto disilluso, nella 'Storia _d'Italia' - ripetiamo e precisiamo - ool moralista é presente il patriota. Certo, il nostro storico non mira all'edi- ficazione, non vuol fare il predi- eatore, non ama commozione d'affetti: Tucidide italiano, egli spiega i fatti coi fatti, di ogni azione politica scopre i motivi interessati, e quando ha spiega- to come sono andate le cose, ri- tiene esaurito il suo eompito.Ma il giudizio politico-morale é in lui Vigile, e ogni tanto scatta; e nel suo raeeonto affiora talvol- ta alla superficie una eommo- zione, che vi eireola sotterra- nea. Cosi' in quell'uscita oontro --Eppure quegli episodi non furono inventati, -- interruppe Diego --- sibbene presi dal ve- PO.-- -Ma vi assicuro che é im- possibile che Kabila abbia ordi- nato ed assistito a tali stragi! --soggiunse la falsa prineipes- sa. Kabila ebbe uno slancio d'in- dignazione. difesi da eroi contro un'orda malvagia, crudele, - rlspose Diego. dall'Oriani, che ebbe a chiamar- la "il piu' gran passe fatto nelle scienze storiche dopo i Roma- nt". I" 1, Benché il giovane 1e ricordas- a se Magic, l'uomo che dopo aver- el)a-triis"fdarata era divenuto il suo il card. Giuliano della Rrvere (Giulio II), "fatale instrumento e allora e prima e poi de' mali d'Italia", noi sentiamo insieme Il patriota che deplorale scia- Igure d'Italia, e il polliioo che ,nel temporalismo elerieile vede luna radice principalissima dei 'mali irtaliani. E quando, accen- [nato alla fortuna o ad un volere superove come \alla spiegazione Idi un fatto, soggiunge: "se per6 queste scuse meritano le impru- 'denze e le colpe degli uorrini", egli ei mostra come fosse vivo in lui il senso della respons..bili- ta' personals. Né sembca tc noi retorica __ come forse sara' Iparse. al De Sanctis - la defini- lzmne della coscienza (a prop0-' sito di quel castellano del Moro, che tradi' il signore, e mori' di- sprezzako da tutti): "potentis- simo e certissimo flagella di chi fa male". Né luogo comune mo- ) --Doveté compatirla, princi- 'pessa: voi le ricordate la Mes- salina feroce che le prese il fi- danzato e lo fece 11ceidere, sod- disfatto il capriccio; che le tor- turo' il fratello Mario; che le tolse la madre, fulminandola dal dolore. Vi confesso che io pure, quando mi parlarono di voi, per quanto il nostro buon amico Iman giurasse che erdva- te degna di tutta la nostra.sti- ma, ostacolavo la vostra venuta nelle nostre famiglie. Tuttavia mi bast6 di parlarvi una volta sola per cambiare il mio giudi- zio su voi, e il trovarmi adesso qui, vi dimostri come io mi ono- ri esservi arnieo.-- Kabila yaseoltava come ine- briata. --Siete tutti molto generosi con me, all'infuori di vostra so- rella Elena, la sola, Che mi si é dimostrata alquanto ostile. -Voi siete buona quanto bel- la, e ve lo ripeto a name delle famiglie Tivara e Marot, che col vostro svenimento ebbero una prova della vostra sensibi- lita' e delicatezza d'animo. i PROGRESSO ClCARS ' " WE? f f, g 11.; Per certo Kabila non poteva essere Nu' affascinante nell'a- bito di stoffa preziosa che in- dossava, una garza intessuta d'argento, che laseiava intrave- dere le forme del suo corpo da statua. _ _ .P0.0.00000tootooooooo4xooottoo-oooooottooto 'tooo Ma quella bellezza non aveva alcun fascino per Diego, eke rr. maneva di ghiaccio come al con- tatto di un rettile. . . . 11:13-11 CLUB clilAifiiisf; Esc. (DGNllLh"chtltiD Tuttavia egli rispose con lan- guido accento: ' OMMOOOOOOOOQOOOGOOC' '0000_0600000600t000ec,ts6 I: "Progresso" é un sigaro i- taliano che da soddisfazio- ne alla boeea'e al palate. Fatto a mano con i miglio- ri sistemi igieniei e con fo- glie scelte. --Sognavo ad occhi aperti, ed ho provato una gioia sovru- mana, poseia un profondo dolo- re. ---Non vi comprendo, princi, pessa! + mormoro' Diego, con tonoji maraviglia. -Eear. voi avete detto che vi onorate di essermi amieo, e questo mi ha procurato un mo- mento d'ineffabile felieita'; poi ho pensato che io non avro' mai la fortuna di trovare un uomo vostro pari, il quale, dimenti- cando la mia razza, eondivida con me l'ebbrezza di vivere, di Kabila Bi passd la mano sulla fronte, rispondendo con un lie... ve sorrlso: Ma ad un tratto l'immigine di Itma le apparve dinanzi, co- me se volesse contenderle il fi- danzato: vide la bella, giovinet-. ta nelle braeeia di lui, quasi per difenderlo dai lacci in cui essa avrebbe voluto avvilupparlo, e mand6 un leggiero grido, Che scosse Diego. --Che avete, principessa? - chiese il .giovane. ralisico diremo yadditare ch'e- gli fa "l'amloizione e la cupidita' dei principii" quale causa dei mali d'Italia; ma invece persua- sione meditata e commossa in- sieme di chi, conoscendo per pratiea i "partieulari" dei poli- tici del suo tempo, vedeva e de- plorava il danno derivantene al- l'universale. nemieo piu' aeerrimo per vendi- care Augusto, Kabila si sentiva attirata verso Diego da un'ir- resistibile simpatia, ed avrebbe commesso qualsiasi follia per appartenergli . Kabila dimenticava in quel momento 1a propria identita', e lasciava ondeggiare l'anima sua in un oceano di pensieri corriU- si, mentre una fiamma di volut- ta' le scorreva nelle vene, rad- doppiando il calore del suo san- gue, faeendole batters il cuore a colpi precipitosi. (seguita al prossimo numero) IL BOLLETTINO ITALO-CANADESE A. Perilli, Edit.-t Mari, Dr, ABBONAMENTO Canada-Un anno- . . . . . . Sei mesi _ . . . Fuori Canada-Un arms Sei mesi . . . . Pubblicato dalla Italian Publishing Company 111 Elm Street Toronto Tel WAverley 7306 "Night Club" é il sigaro fatto a sistema canadese, che meglio si adatta al pa- lato italiano e di chiunque. Lavorato tutto a mano, gu- stoso ed eeonornieo. 5 Gennaio, 193 $2/.00 $1 $1. V, 5O 50 ' q)

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